Pd, parte la sfida: primarie il 12 marzo. Ma non ci sono ancora candidati

Il Pd ha deciso tutto in sera, mettendo fine a otto mesi di stallo: sono confermate le primarie per la scelta del nuovo segretario sardo. Data fissata al 12 marzo 2017.

Il Pd ha deciso tutto in una sera, mettendo fine a otto mesi di stallo: sono confermate le primarie per la scelta del nuovo segretario regionale ed è stata definitivamente fissata anche la data, al 12 marzo prossimo. La svolta è arrivata stasera a Oristano, dove il garante Gianni Dal Moro ha riunito per la prima volta i dem isolani dopo la sconfitta al referendum costituzionale di dicembre.

Il Partito Democratico sardo ha dunque un nuovo orizzonte nel quale muoversi: saranno le primarie aperte ad assegnare la leadership interna dopo le dimissioni di Renato Soru lo scorso maggio. Manca solo il regolamento che verrà approvato dall’assemblea. Ma oggi a Oristano è stata votata pure la commissione che accompagnerà il congresso e vigilerà sulle procedure.

I nominati sono tre per ciascuna delle correnti più grandi: Barbara Argiolas, Ciccitto Morittu e Tore Sanna in quota Soru; Rossella Pinna, Antonio Biancu e Sebastiano Mazzone rappresentano invece l’ex minoranza congressuale che raccoglie ex Ds e renziani soprattutto. L’area popolare-riformista di Cabras-Fadda ha scelto infine Massimo Pintus, Luisa Guiso e Dino Pusceddu. Un posto è andato anche ai civatiani de La Traversata che hanno indicato la portavoce Anna Crisponi.

Per tutti i dieci commissari la Direzione ha concordato l’ingresso in automatico nella nuova assemblea dopo le primarie di marzo, ma nessuno di loro può correre per il posto da segretario. A coordinare il gruppo, un democratico non sardo: il prescelto è Donato Riserbato, funzionario del Nazareno. Il suo nome lo ha deciso Dal Moro che si è tirato indietro per evitare il doppio ruolo di garante e presidente dell’organo di garanzia.

Adesso nel Pd si apre ufficialmente la corsa alla segreteria: nomi non ne circolano ancora, ma da qui ai prossimi giorni si chiarirà definitivamente se il partito sardo riuscirà ad arrivare alla candidatura unitaria. Al momento non ci sono segnali in questo senso, ma le diplomazie non si erano messe ancora davvero al lavoro perché la data delle primarie non era decisa. Oggi però sono arrivate tutte le certezze che, di fatto, hanno fatto scattare il conto alla rovescia: il Pd, da oggi, ha due mesi di tempo per organizzare la campagna elettorale. E magari regalare al partito quell’appeal perduto in mesi di liti e divisioni interne.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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