Patto di stabilità, Pili (Unidos): “Accordo scandalo”. Pittalis (Fi): “Ritirata con disonore”

Non si tratta di un accordo ma di un vero e proprio scandalo. Pigliaru e Paci hanno venduto, nel vero senso della parola, la Sardegna a Renzi. Rinunciano a tutte le cause davanti alla Corte Costituzionale. Anche se dovessero vincerle rinunciano all’eventuale guadagno per la Regione. Trasmetterò questo accordo alla Corte dei Conti”, lo ha detto il deputato di Unidos Mauro Pili commentando le notizie sul testo dell’accordo. “Questa giunta di incompetenti porterà la Regione al tracollo. Vero e proprio servilismo verso lo Stato italiano e dei loro partiti – aggiunge Pili -. Con questo accordo hanno offeso la dignità autonomistica della Sardegna come non mai. Non c’è confine per il peggio. Questa sottospecie di accordo è un vero e proprio suicidio per la Sardegna. Chiunque lo voglia incensare non solo non lo ha capito ma diventa complice di un vero e proprio misfatto autonomistico. Non c’è un solo elemento positivo”. Secondo Pili “l’equilibrio di bilancio, lo si evince in tutto il testo, sarà peggio del Patto di stabilità. Riguarderà non solo la Regione ma tutti i Comuni. E ci saranno sanzioni e controlli. Chi sostiene il contrario è un incompetente e non si è letto nemmeno la norma costituzionale che prevede equilibrio di bilancio sia per la Regione che per i Comuni, sia per il bilancio di competenza che per quello di cassa”.

Una ritirata con disonore”. Così il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Pietro Pittalis definisce l’accordo Renzi-Pigliaru sul patto di stabilità. Quella firmata a Roma, osserva l’esponente dell’opposizione, “è una rinuncia su tutti i fronti, che comprende anche i ricorsi promossi dal presidente Cappellacci e richiamati in ordini del giorno votati a suo tempo anche dal centrosinistra. In oltre 60 anni di autonomia – attacca Pittalis – non era mai accaduto che un presidente del Consiglio facesse rimangiare ad un presidente di Regione una legge regionale, come quella del fondo unico. Sorprende che, a parte qualche lodevole eccezione, la maggioranza plauda ad una mossa scellerata che farà mancare la disponibilità di risorse per attuare il proprio programma”. ” E sorprende ancor si più – conclude il capogruppo di Fi – che le componenti sovraniste e indipendentiste della sinistra non abbiano nulla da eccepire su un accordo che segna la morte dell’autonomia, che da oggi riposa in pace. O più precisamente in Paci”.

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