Il Piano paesaggistico dei sardi (Pps), così come lo ha ribattezzato Ugo Cappellacci, infiamma la campagna elettorale, a quattro giorno dal voto. Francesco Pigliaru stoppa il governatore uscente: “Cappellacci minaccia di commissariare il Servizio di valutazione ambientale, perché rifiuta di esprimere il parere sul nuovo Ppr. Non si sogni di creare questo caos istituzionale per la sua propaganda”.
Serve una premessa per spiegare lo scontro. Tutto è cominciato lunedì, quando Cappellacci ha annunciato di voler approvare il Pps impugnato davanti alla Corte Costituzionale nell’ultima riunione di Giunta, programmata per venerdì. Tuttavia, al presidente uscente manca un documento chiave, cioè l’ok del Servizio di valutazione ambientale senza il quale il nuovo Ppr non può essere votato dall’Esecutivo. Di lì la minaccia di commissariare gli uffici, ma la mossa indigna Pigliaru.
Il candidato governatore del centrosinistra prende posizione attraverso una nota. E contro Cappellacci tuona: “Non è contento di aver commissariato tutto. I consorzi di bonifica, le agenzie, le province, le Asl dicendo che avrebbe fatto le riforme. Ora, addirittura, vuole commissariare dirigenti e funzionari che rispettano appieno le procedure previste dalla legge e giustamente non rispondono ai suoi ordini”. Pigliaru aggiunge: “Se deve fare campagna elettorale appenda manifesti, ma non usi le istituzioni e non si permetta di stravolgere il diritto dentro le istituzioni”. (al. car.)