Nuova rete ospedaliera, i posti letto: ecco chi li perde e chi li guadagna

Tuttavia non saranno tagli lineari. Cagliari e Sassari, classificati come hub, diventano poli di altissima specializzazione.

Cagliari passerà dagli attuali 2.602 posti letto a 2.467: – 137 (15,8%). Sassari scenderà da 1.307 a 1.097: – 210 (16,06%). Ecco due esempi di riorganizzazione della rete ospedaliera, come scritto nel ddl approvato il 28 luglio scorso dalla giunta di Francesco Pigliaru, su indicazione dell’assessore alla Sanità Luigi Arru. Obiettivo: riorganizzare l’assistenza riducendo da un lato gli sprechi, quindi i costi, e dall’altro migliorando l’efficienza dei servizi. Il risparmio stimato è di 134 milioni nel triennio 2015-2018. Dal 28 luglio sono scattati i 120 giorni previsti dal ddl per avviare la razionalizzazione.

I tagli non saranno lineari. Non si procederà attraverso una semplice riduzione numerica dei posti letto, sebbene le due principali città sarde facciano registrare la più alta percentuale di posti letto per mille abitanti, rispettivamente del 4,64 a Cagliari e del 3,90 a Sassari, contro il 3,55 di media isolana. Questo perché nella nuova rete ospedaliera i due capoluoghi vengono riconosciuti come hub dell’assistenza, per via delle strutture sanitarie di altissima specializzazione. Le uniche dell’Isola. E si va dalla cardiologia con emodinamica interventistica alla cardiochirurgia, passando per chirurgia maxillo-facciale, rianimazione pediatrica e neonatale, broncoscopia, neurochirurgia, endoscopia digestiva ad elevata complessità e medicina nucleare. Tecnicamente si parla di ospedali di secondo livello.

Cagliari e Sassari perderanno i posti letto in quei reparti considerati doppioni, perché previsti in più ospedali dello stesso territorio. E si tratta di uno schema che vale un altro tassello della nuova rete ospedaliera: l’assistenza smette di essere pensata per singola Asl e viene organizzata sulla base delle specialità mediche. Il risultato finale, da qui al 2018, porterà Cagliari a un indice per mille abitanti pari al 4,40. Quello di Sassari scenderà al 3,27.

Discorso opposto per il Medio Campidano e la Gallura che, rispetto alla media regionale di 3,55 posti letto ogni mille abitanti, sono molto sottosoglia, rispettivamente all’1,75 e al 2,25. A Sanluri-Villacidro, dagli attuali 176 posti letto si salirà sino a 212 (+36, 20,45%). Su Olbia-Tempio, dove all’ospedale pubblico si affianca il Mater qatariota convenzionato col Servizio sanitario regionale, da 356 posti letto si arriverà a 540. Di questi, 242 saranno gestiti dalla struttura privata. Nel Medio Campidano l’indice per mille abitanti raggiungerà il 2,11, quello di Olbia-Tempio il 3,41.

Da qui al 2018, il totale regionale dei posti letto diminuirà di 112 unità, passando da 5.901 a 5.789, pari a un meno 1,89 per cento. Col riassetto ci guadagnerà anche Nuoro che attualmente ha un indice di 2,78 ogni mille abitanti e salirà al 3,05. Da 442 a 485 posti letto. Leggero aumento pure per l’Ogliastra che dall’indice attuale al 3,03 salirà al 3,15. Da 175 a 182 posti letto. Minima crescita anche a Oristano, da 520 posti letto a 524. Qui l’indice passerà dal 3,18 al 3,20. Nel Sulcis, che conta 2,51 posti letto ogni mille abitanti, ci sarà invece una riduzione al 2,31 con una perdita di 26 posti letto, dagli attuali 323 a 297.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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