Nizzi chiede le dimissioni di Giovannelli: “Ma tutta la classe politica ha le sue responsabilità”

Dopo l’alluvione di Olbia, forse per pudore o a volte ipocrisia, era rimasta assente solo una parola, un concetto: dimissioni. Non poteva che essere Forza Italia, l’ex Pdl, a chiedere le dimissioni del sindaco Gianni Giovannelli, ritenuto il principale responsabile del disastro per la mancata allerta alla città e la violazione, se non la vera e propria ignoranza, delle minime procedure di Protezione civile. Inevitabile che a chiederle fosse il suo nemico giurato, l’ex sindaco Settimo Nizzi, anche lui finito nell’occhio del ciclone per una politica urbanistica ritenuta “spregiudicata” al tempo della sua amministrazione. “Ho sempre sostenuto che Giovannelli fosse inadeguato per il suo ruolo – attacca Nizzi – ho pensato di non fare polemiche, ma quando vedi un uomo di 50 anni, un amministratore pubblico che vede un avviso di questa gravità ed è capace di dire che pensava fosse un messaggino come ne arrivano tanti, allora credo che sia il minimo chiedere che si dimetta immediatamente”. Il gruppo consiliare di Forza Italia si è presentato al completo, per denunciare anche altre presunte inadempienze dell’amministrazione Giovannelli davanti al ciclone che ha devastato la città. Forse per la prima volta nella sua vita Nizzi apre anche a una sorta di ammissione di colpe del passato: “Non ci sottraiamo alle nostre responsabilità – spiega l’ex sindaco berlusconiano – siamo tutti responsabili verso i nostri figli di una crescita senza precise regole urbanistiche, ma bisogna anche avere il coraggio di dire che abbiamo fatto crescere questa città senza chiedere l’aiuto di nessuno”.

“Falso che dovesse iniziare la pulizia dei canali”.

Una delle affermazioni del sindaco Gianni Giovannelli più emblematiche è stata certamente quella che la pulizia dei canali dovesse iniziare il lunedì successivo a quel 18 novembre in cui Olbia è stata investita dall’alluvione assassina. A contraddire le parole del sindaco è il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Marco Piro. “E’ falso che dovesse iniziare la pulizia dei canali – spiega Piro – per l’evidente motivo che dei 280 mila euro disponibili, solo 150 mila euro erano stati semplicemente “impegnati”, cioè c’è un generico impegno di spesa al 29 novembre, il che esclude che quelle opere potessero essere iniziate senza l’assegnazione di quei lavori. Questa è un’altra bugia”. Nizzi apre anche il campo al problema della mancata allerta: “Non voglio entrare nel merito dell’inchiesta – spiega il presidente del Cipnes – ma quel Piano di Protezione civile che nel 2008 già stabiliva con precisione le procedure da seguire, non è stato rispettato”.

Pronto un milione di euro da utilizzare per l’emergenza tagliando dalle spese inutili

Forza Italia ha poi presentato un documento nel quale ha sintetizzato i risultati di una prima ricognizione nei residui del bilancio di previsione al 29 novembre. Con il taglio delle spese inutili, secondo i rappresentanti dell’opposizione, il Comune sarebbe in grado di destinare immediatamente un milione e 58 mila euro per le esigenze più impellenti dei cittadini che hanno perso tutto dopo l’alluvione di due settimane fa. Si va dai quasi 35 mila euro per la manutenzione dei software e 36 mila di manutenzione di attrezzature informatiche, fino ai 18 mila per convegni, ricevimenti e celebrazioni varie. Passando per i 380 mila euro del progetto per la salvaguardia della Berta minore, un uccello migratore, che tante polemiche aveva sollevato già in passato. “Purtroppo di quei soldi possiamo recuperarne solo una parte – spiega Piro – perché 300 mila euro sono già stati finanziati e non è più possibile impegnarli per aiutare i nostri concittadini dopo l’alluvione”.

Interrogazione sul mancato allarme e proteste per il rinvio del Consiglio comunale

Forza Italia ha deciso di presentare una interrogazione a risposta immediata al sindaco e alla giunta per conoscere quali procedure di autoprotezione abbia attivato in ottemperanza al Piano di Protezione civile adottato il 4 dicembre del 2012 dal Consiglio comunale, atteso che la domenica precedente la Protezione civile aveva divulgato un “avviso di allerta per rischio idrogeologico con criticità elevata”. “C’erano delle prescrizioni precise che dovevano essere adottate – osserva Pietro Carzedda – e vogliamo sapere cosa non ha funzionato”. “Qualcuno parla di un Piano di Protezione civile che andava riempito di contenuti – prosegue Michele Fiori – ma mi limito ad osservare che già dal 2008 erano presenti tutte le linee guida con i dettagli e le specifiche condizioni da attuare in casi estremi come quello del 18 novembre”. Infine la polemica sul rinvio del Consiglio comunale, inizialmente previsto per lunedì prossimo. “Non siamo stati coinvolti – ha attaccato Marco Piro – avremmo voluto una convocazione tempestiva per commemorare le vittime, come è stato fatto ad Arzachena e per dare un contributo a risolvere i problemi”. “La mancata approvazione del bilancio nei tempi previsti – osserva Francesco Sanciu – ha fatto anche slittare la pulizia dei canali. Altrimenti si sarebbe potuta fare molto prima”. Infine l’appello di Marzio Altana, che richiama tutti al senso delle istituzioni “per risolvere i problemi più immediati, per non permettere che ci siano persone costrette a rimanere nelle loro case con solo un tavolino di plastica e un fornello da campo”.

Giandomenico Mele

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