Botta e risposta tra il leader indipendentista Pier Franco Devias e l’assessore regionale all’ambiente, Donatella Spano, all’indomani del sit-in di fronte all’assessorato contro i tagli nella foresta del Marganai. In serata l’assessore era intervenuta con una nota per precisare che la politica è “vigile e attenta” e che “parlare di disinteresse sull’argomento Marganai non solo è privo di fondamento ma dimostra anche una visione alquanto parziale del Sistema regionale ambientale e forestale in chi esterna tali affermazioni”. Devias ha replicato con una lunga nota su Facebook che inizia con un ironico “Buongiorno Assessora, era ora!”.
Devias sottolinea che la dichiarazione sul progetto di disboscamento del Marganai arriva “dopo quasi un anno di silenzio“. “Durante l’incontro in assessorato abbiamo spiegato le nostre forti preoccupazioni riguardo il progetto di taglio di 550 ettari di foresta“, prosegue Devias. “Hanno provato a tranquillizzarci e a spiegarci la situazione ma non ci siamo sentiti rassicurati, dal momento che gli unici rapporti scientifici finora esistenti sono quelli che considerano “nefasti” i tagli precedenti e che a smentire quelle considerazioni non ci sono altrettante relazioni scientifiche ma solo rassicurazioni verbali. Per cui abbiamo detto che il nostro allarme restava, in attesa di sentire motivazioni della politica che potessero spiegare quali sono le necessità così impellenti dal dover richiedere il taglio di una superficie boschiva così estesa”.
Devias poi ha puntato il dito contro la dichiarazione dell’assessore, in particolare il passaggio in cui Spano attacca: “Le lezioni di tutela incautamente elargite con l’esclusivo fine di strumentalizzare l’operato svolto con grande professionalità dall’Ente Foreste sono, quindi, semplicemente irricevibili”. “Ci dispiace che Lei abbia frainteso – dice Devias – recependo un legittimo diritto del popolo come una accusa o quasi come una impertinente pretesa. Chiediamo conto di tutto ciò che riguarda ogni bene di questa nostra terra, come padroni di casa, e abbiamo imparato a pretendere delle risposte”.
