Macchiareddu, 60 milioni per la riqualificazione delle saline Conti Vecchi

Le saline Conti Vecchi cambiano veste. Dalla primavera del 2017 saranno aperte al pubblico e grazie a nuovi interventi cominceranno a produrre sale per uso alimentare. E’ tutto previsto in un piano di riqualificazione del sito industriale di Macchiareddu, avviato nel 2013 da Syndial (società Eni proprietaria del sito) attraverso la partnership con il Fondo Ambientale Italiano e la Ing Luigi Conti Vecchi Spa. Il programma di valorizzazione storica e ambientale delle saline è stato presentato oggi da Giovanni Milani, ad di Syndial, Francesco Papate, ad di Ing Conti Vecchi, dal vicepresidente Fai, Marco Magnifico, dal presidente regionale Maria Antonietta Mongiu, e dal presidente della Regione e dall’assessore regionale all’Industria, Francesco Pigliaru e Maria Grazia Piras.

L’investimento previsto equivale a circa 60 milioni di euro necessari per un nuovo impianto di lavaggio, essiccamento e confezionamento di sale alimentare e l’utilizzo delle migliori tecnologie per valorizzare i prodotti del ciclo di elettrolisi. Il progetto con Fai e Conti Vecchi Spa sarà operativo per dieci anni e prevede due fasi di attuazione: la riqualificazione e la restaurazione del sito, poi, dal marzo 2017, l’apertura al pubblico per dieci mesi all’anno, a beneficio di tutti i cittadini con il coinvolgimento degli istituti scolastici, anche attraverso l’organizzazione di visite e itinerari specifici. Per il restauro e l’accoglienza dei visitatori saranno investiti 1,5 milioni di euro e 150 mila euro annui per la gestione dei servizi. Le Saline Conti Vecchi, fondate nel 1931, fanno parte del sito “Ramsar” dello Stagno di Cagliari, e costituiscono una delle più importanti zone umide d’Europa, habitat ideale per esemplari di cinquanta specie diverse di uccelli acquatici, in particolare i fenicotteri rosa.

“La valorizzazione storica e ambientale delle saline Conti Vecchi costituisce un’opera di buon senso, ha detto Pigliaru. “Ma se osserviamo una mappa della Sardegna – ha aggiunto – ci rendiamo conto di tutte le cose di buon senso che non sono state fatte sinora, di anni di sviluppo mancato”. Milani ha definito il progetto “una scommessa per rendere sostenibile un’attività economica che prima non lo era e che ci consentirà di mantenere un rapporto proficuo con l’Isola favorendone la valorizzazione turistica”. Papate ha ricordato che “dei 60 milioni investiti, ne sono già stati spesi 53, quindi il programma è quasi completato”. Lo stabilimento Conti Vecchi ha 115 dipendenti diretti e 200 indiretti. “Con la produzione del sale alimentare – ha continuato Papate – punteremo ai mercati del centro Italia”. Per Marco Magnifico, “il percorso individuato da Syndial ci è parso adeguato, per questo abbiamo deciso di sposarlo”, mentre Mongiu ha commentato che “questo restauro contribuirà a riscrivere la storia della Sardegna”. Infine Maria Grazia Piras ha evidenziato che “il progetto Saline Conti Vecchi rappresenta l’occasione di sperimentare un approccio diverso nel quale la produzione industriale, attiva, che crea reddito e occupazione, apre alla collettività con la propria storia e con il proprio presente: un ideale connubio tra industria, ambiente, storia e cultura”.

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