Legge popolare di Radicali e Possibile “per restituire il potere ai cittadini”

Obbligo per tutti i Comuni di prevedere referendum vincolanti con la possibilità di sottoscriverli online, eliminazione del quorum e accorpamento con le elezioni dei referendum nazionali e misurazione della qualità dei servizi pubblici. Sono le proposte contenute nell’iniziativa di legge popolare presentata stamane a Cagliari da Valerio Federico e Nicola Carboni (Radicali italiani) e Thomas Castangia (Comitato organizzativo di Possibile). Radicali e Possibile hanno incontrato il presidente della prima commissione regionale Francesco Agus, che ha proposto l’inserimento dei referendum vincolanti per gli enti locali contenuti nella proposta in una legge regionale attualmente all’esame dellla commissione.

“I grandi partiti non hanno mai voluto nel nostro Paese rinunciare al monopolio del rapporto tra cittadini ed eletti – ha detto Valerio Federico – prevedendo referendum alla portata solo di chi ha soldi e organizzazioni enormi, noi vogliamo restituire lo strumento ai cittadini. Proponiamo inoltre la sistematica misurazione della qualità. Un portale che per ogni servizio informi sulla qualità effettiva e percepita dai cittadini, fornisca un monitoraggio trimestrale sull’andamento economico-finanziario delle società partecipate, indichi le azioni correttive attuate dall’amministrazione con le relative tempistiche”.

“Se il cittadino non partecipa e non conosce – ha sottolineato Thomas Castangia – non può valutare l’amministrazione comunale e il rendimento delle società pubbliche; confrontare le misurazioni di qualità vuol dire superare la politica delle promesse e dei proclami, mettendo chi amministra di fronte alle proprie responsabilità. Aprire spazi di reale partecipazione dei cittadini con potere decisionale ci sembra doveroso. È tempo di cancellare la burocrazia infinita ed il sistema dei quorum – ha detto l’esponente di Possibile – che impedisce negli enti locali ai cittadini di potersi esprimere. La Sardegna potrebbe grazie alla competenza primaria in alcune materie, la regione pilota sia in termini di estensione della democrazia decidente, sia in termini di trasparenza con un sistema costante di monitoraggio di tutti i servizi erogati dalla regione, dai comuni e dalle loro partecipate. Sarebbe finalmente possibile conoscere l’opinione dei Sardi sul servizio offerto da Abbanoa, sulla efficienza del servizio sanitario o sul sistema di trasporti locale. Chiediamo inoltre con forza di obbligare tutte le partecipate alla pubblicazione trimestrale dei bilanci per poter prevenire situazioni di dissesto economico ed intervenire tempestivamente sulle criticità”.

“È ora che i cittadini tornino a decidere realmente sulle questioni più importanti – ha concluso Nicola Carboni – con strumenti che vincolino le amministrazioni alla volontà popolare, la democrazia diretta integra quella rappresentativa anche per la Costituzione ma le norme piene di passaggi burocratici inutili hanno impedito di fatto ai cittadini di esercitare questi diritti”.

 

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