Le Province restano, ma depotenziate. Erriu: “Tre competenze e costo zero”

Ambiente, scuole e strade. Queste saranno le sole competenze delle Province. L’assessore Cristiano Erriu spiega la riforma.

Punto primo: “Le vecchie Province restano, ma come enti di secondo livello, cioè con competenze ridotte e senza organi elettivi”. Punto secondo: “La loro eliminazione non si può stabilire con legge regionale, bisogna attendere la riforma dello Statuto sardo contestualmente a quella della Costituzione (il ddl Boschi)”. Punto terzo: “Proprio in base a questo principio giuridico, si possono cancellare solo le cosiddette nuove Province, di emanazione regionale, e questo stiamo facendo”. A parlare è Cristiano Erriu, l’assessore agli Enti locali che a gennaio aveva scritto il ddl al quale la commissione Riforme del Consiglio, in sei mesi di lavoro cominciati a marzo, ha aggiunto 15 articoli. Adesso gli uffici dell’assessorato stanno assemblando vecchia e nuova versione. Poi toccherà all’Assemblea di via Roma mettere il definitivo sigillo che convertirà il ddl in legge.

Assessore, alla fine le Province restano, almeno le vecchie. Cambierà solo il nome.

Le Province sono previste dalla Costituzione e anche dallo Statuto sardo, quindi non è possibile cancellarle con legge regionale.

È da gennaio, però, che state dicendo il contrario, promettendo la soppressione.

Bisogna mettersi d’accordo su cosa s’intende per enti intermedi. Negli anni, alle Province è stato dato un poter enorme, con decine di funzioni. Noi quelle competenze le riduciamo a tre: ambiente, scuole e strade. Non solo: col ddl, le Province diventano enti a costo zero, visto che non sono previsti organi elettivi, e gli amministratori locali che le gestiranno non percepiranno alcun compenso. In più, rispettando il risultato elettorale del referendum 2012, le nuove Province, quelle sì, non esisteranno più. A ben vedere, la modifica è netta e sostanziale.

Quali sono le altre competenze delle Province?

Turismo, Protezione civile, Cultura, Sport, Formazione professionale e Lavoro.

Questi poteri a chi andranno?

Alle Unioni dei Comuni, tranne il Lavoro che passa alla Regione perché sulle politiche per l’occupazione è necessaria una programma unitaria. Il percorso è ovviamente transitorio: col nostro ddl ci adeguiamo alla riforma Delrio riorganizzando il sistema degli enti locali, come ci chiede Roma, e dobbiamo farlo entro il 30 ottobre. Cosa ne sarà poi delle Province depotenziate, non dipende dalla Regione, ma dal Parlamento, al quale spetterà modificare anche lo Statuto della Sardegna che è di rango costituzionale e nel quale gli enti intermedi sono ugualmente previsti.

Nella riforma Delrio le Province sono chiamati enti di area vasta. Ma comunque non saranno soppressi. Insomma, propaganda.

Per quel che riguarda la Sardegna, la nostra scelta di depotenziare le Province, senza eliminarle del tutto, segue il principio di adeguatezza: ci sono servizi, come l’ambiente, le scuole e le strade, che per la loro importanza è giusto mantenere vicino ai cittadini, per assicurare un maggiore controllo e una migliore gestione. Se quelle funzioni le avessimo caricate sulla Regione, finiremmo per trasformarla in un elefante burocratico. Anche nella riforma Delrio si segue il principio di adeguatezza.

Per riassumere: le vecchie Province restano in vita per gestire tre sole competenze, mentre tutto il resto passa alle Unioni dei Comuni tranne il Lavoro.

Esatto. Questa riforma, sebbene il dibattito sia incentrato solo sulle Province, cambia profondamente l’organizzazione futura delle autonomie locali. In una Regione come la nostra, dove l’80 per cento dei Comuni ha meno di 5mila abitanti, con tutti i problemi connessi in termini di risorse e di gestione, andiamo a creare centrali di committenza territoriali e uniche stazioni appaltanti. Ciò vuol dire garanzia dei servizi facendo rete. Un modello moderno e all’altezza dei tempi.

La riforma Delrio riconosce Cagliari come città metropolitana. Ma nel ddl state dando un premio anche a Sassari e a Olbia, elevandole ad aree metropolitane.

Non ci sono regali per nessuno. Il riconoscimento di Cagliari come città metropolitana è stato stabilito in base alla densità urbana: il capoluogo della Sardegna conta 150mila abitanti e con l’hinterland si arriva a 450mila. Nel territorio ci sono importanti nodi infrastrutturali, c’è la necessità di una governance unica dei servizi. Di questo si occuperà la città metropolitana, sempre sulle tre funzioni fondamentali che sono l’ambiente, le scuole e le strade.

Appunto: Sassari e Olbia che c’entrano?

Sassari e Olbia hanno ugualmente un’importante densità urbana e sono uno snodo territoriale per via del porto e dell’aeroporto. Tenendo conto di questi aspetti, le due città saranno governate da un’Unione dei Comuni potenziata. Di questo si tratta. Poi che le si chiami aree metropolitane o come si vuole, poco importa. A noi interessa esclusivamente misurare il grado reale di complessità e in base a questo stabilire strumenti normativi e gestionali adeguati.

È vero che pur di avere una città metropolitana nel Nord Sardegna, qualcuno ha suggerito di accorpare Sassari e Olbia?

Quando si discute, ogni proposta è legittima. Non ci vedo nulla di strano. Di certo, quella soluzione non è pensabile. Tra le due città ci sono distanze importanti, non possono essere considerate un continuum. In questo ddl non ci sono e non ci saranno soluzioni pasticciate, come con i doppi capoluoghi nelle nuove ex province. Non stiamo riorganizzando il sistema delle autonomie locali per accontentare questo o quel territorio, ma nell’esclusivo interesse dei cittadini.

I politici, però, sono esperti di campanilismo. Su Sassari c’è l’impegno diretto del presidente dell’Aula, Gianfranco Ganau, mentre per dare un riconoscimento anche all’Ogliastra si sta mobilitando il consigliere Pd Franco Sabatini.

L’Ogliastra non è il solo territorio che ha chiesto tutele, a ragione, vista la propria posizione geografica. Si userà lo stesso metodo per tutti: il ddl prevede misure compensative, in termini di risorse, per le aree cosiddette svantaggiate.

Con questa nuova organizzazione quanto risparmierà la Regione?

Il rischio, semmai, è che la Regione debba farsi carico di 40-50 milioni, se non approva il ddl entro il 31 ottobre: tanto valgono i trasferimenti statali che permettono alle Province ancora in vita di restare in più. Ma senza il voto entro la fine del prossimo mese si perderebbe pure un’identica cifra per Cagliari città metropolitana, prevista nel Pon Metro (è il Programma operativo nazionale allegato alla riforma Delrio).

L’opposizione di centrodestra che dice?

La posizione dei Riformatori è nota: loro non seguono il principio di adeguatezza e pensano che non debba esistere alcuna programmazione intermedia. Noi abbiamo una visione amministrativa differente, ma crediamo che la riforma interessi allo stesso modo i Comuni di sinistra e di destra, quindi siamo certi l’opposizione contribuirà a votare questa legge.

Per depotenziare le Province e trasferire il grosso delle competenze alle Unioni dei Comuni vi siete dati un anno di tempo. Ce la farete?

Noi crediamo che ci serva molto meno tempo.

E col personale come farete?

Col ddl sblocchiamo le piante organiche delle Unioni dei Comuni, dove, attraverso le richieste di mobilità volontaria, contiamo di trasferire parte dei dipendenti provinciali.

In Sardegna sono in tutto 2.500. Ci saranno esuberi?

A livello nazionale sono previsti trasferimenti anche negli uffici statali: dai ministeri all’Inps. Seguiremo in Sardegna questa stessa strada, perché non si deve perdere un solo posto di lavoro.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share