Le altre norme del Pps tra nuove cubature, cemento in riva al mare e leggi finite sotto la lente della Corte Costituzionale

Il Piano paesaggistico dei sardi firmato dalla giunta Cappellacci non si limita, per così dire, a riesumare vecchie lottizzazioni in riva al mare. Si spinge parecchio oltre. Fino a recepire le disposizioni contenute in due norme che, al momento, sono nientemeno che all’attenzione della Corte Costituzionale: c’è puzza di illegittimità. Si parla della cosiddetta Legge per il golf e del Piano per l’edilizia varato dall’esecutivo nel 2009.

In primis, le ‘Norme tecniche di attuazione’ del Pps prevedono, previo accordo Regione-Comune, nuove “strutture residenziali e ricettive connesse ai campi da golf” anche nelle aree tutelate per legge, nei beni paesaggistici. In secondo luogo si dà il via libera a tutti gli interventi previsti dal Piano per l’edilizia, che come detto è al vaglio della Suprema Corte.

Questo può accadere “in via transitoria”, vale a dire nelle more dell’adeguamento degli strumenti urbanistici comunali al Pps. E sempre in via transitoria, le strutture ricettive hanno la possibilità di ampliamenti volumetrici fino al 25% dell’esistente, anche nella fascia costiera dei 300 metri dalla battigia. Quanto durerà questa fase ‘transitoria’? Perché di norma, in Italia non c’è niente di più definitivo delle disposizioni cosiddette transitorie.

Ancora, previo accordo Regione – Comuni e in qualsiasi momento, “possono essere realizzati interventi di ristrutturazione e completamento degli insediamenti edilizi anche entro la fascia costiera dei 300 metri dalla battigia – scrive in una nota Stefano Deliperi, del Gruppo di intervento giuridico – con indubbio effetto eversivo delle norme di tutela e della pianificazione paesaggistica”.

Non si salvano neppure i fiumi e torrenti: quelli che la Regione “abbia ritenuto in tutto o in parte irrilevanti ai fini paesaggistici non sono inclusi, con le relative sponde, tra i beni paesaggistici, in palese contrasto – scrive ancora Deliperi – con il decreto legislativo 42/2004 che tutela i fiumi, i torrenti e i corsi d’acqua per una fascia di 150 metri”.

P. S.

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