L’ANALISI. Tentativo di classificazione degli insulti grillini

Un articolo di cronaca politica (quello in cui abbiamo dato notizia della decisione di Vincenzo Migaleddu di ritirare la sua candidatura) e un editoriale. Subito dopo l’offensiva su Facebook dei militanti  “estremi” del Movimento 5 Stelle. Diciamo “estremi” perché ci confrontiamo regolarmente, in modo pacato, con tanti seguaci sardi di Grillo. Che si trovano a disagio davanti alla violenza verbale che, imitando malamente il leader, parecchi dei loro “concittadini” praticano come forma normale di intervento politico.

Abbiamo raccolto e analizzato alcuni dei commenti apparsi sulla nostra pagina Facebook e, dopo aver verificato che sono effettivamente riconducibili a persone vicine al M5S, li abbiamo divisi per tipologia di insulto. Con la speranza di dare, attraverso l’analisi e l’individuazione delle dinamiche, un contributo alla civilizzazione del dibattito politico. Ovviamente anche con riferimento a quanti usano la stessa pratica – sia pure in modo meno sistematico e organizzato – nei confronti dei “grillini”.

LA TRASFORMAZIONE DEI FATTI IN “ILLAZIONI”.

E’ la modalità scelta da Aldo Congia: “Il m5s sardo sta lavorando su programmi realizzabili di sviluppo economico che verranno esposti a suo tempo, anche per portare benessere agli idioti che si fanno prendere per i fondelli dai soliti partiti e personaggi che hanno ridotto la Sardegna allo stato attuale… si prega di scrivere su quello che si sa, non su quello che supponete, grazie”. Di Carolina Canu: “Che schifezza di articolo è questo? come vi permettete di fare supposizioni e insinuazioni spacciandole per notizie?”. E di Ivan Seed: “Dove sono i fatti? solo supposizioni. adios pagina di merda”.

I fatti erano là, sotto gli occhi di tutti (e infatti la notizia pubblicata ieri da Sardinia Post è oggi su tutti i siti e sui quotidiani cartacei): 1) Migaleddu ha ritirato la sua candidatura e, in un post su Facebook, ha criticato il Movimento 5 Stelle accostandone i metodi a quelli dei partiti tradizionali. 2) Il Movimento 5 Stelle in Sardegna è diviso in due gruppi, uno dei quali ha contestato ufficialmente il metodo scelto dall’altro gruppo per la raccolta delle candidature.

Su questi due fatti, i sostenitori del “complotto” attraverso “supposizione e illazioni” non dicono. Come se non fossero avvenuti.

IL SOSPETTO DI CORRUZIONE .

E’ forse la tecnica più in voga, anche in campo nazionale. Non appena nel gruppo parlamentare è comparso qualche dissenziente, Beppe Grillo in persona ha lanciato l’accusa che alla base del dissenso ci fossero non motivi politici o ideali, ma la volontà di non rinunciare alla quota di indennità parlamentare.

La critica e il dissenso sono, nella visione estremistica grillina della politica, sempre “comprati”. La malafede, diciamo, è presupposta. Alessandro Demontis a proposito di Migaleddu: “E’ evidente che chi rema contro il M5S fa parte del marcio che non vuol mollare, tutta gente che continua a mangiare grazie al partito”. Benjamin Exe: “Sardinia post, ma sei ben pagato per l’opera di disinformazione? Non serve su Facebook un doppione del giornalino dei creduloni come l’Unione sarda!”. Patty Proso: “Sono d’accordo con Simone (il riferimento è a un commento a firma “Simone Bogo Dessì” che riportiamo più avanti, ndr), invece però io continuo a tenervi così ogni volta che fate cattiva informazione LO SCRIVO. Chissà quanto vi pagano”.

Anche in questo caso, nessuna critica sul merito. Nessuna spiegazione del perché si rivolge l’accusa di “disinformare”. E, addirittura, di “disinformare a pagamento”.

L’INSULTO E LA DELEGITTIMAZIONE PERSONALE.

Vincenzo Migaleddu, nello stesso momento in cui ritira la candidatura e critica i metodi del movimento, diventa un “nemico”. Edoardo Murgia misteriosamente scrive (raccogliendo persino un like) che Migaleddu è “amico di Verdini”. Giovanni Pedde: “Il Sig. Migaleddu somiglia a tutti i vecchi politicanti”. Attilio Piras: “Supponenza, gente che non ha mai fatto nulla per i Sardi e la Sardegna, con un solo passo pretendeva di diventare Governatore…”

Da un momento all’altro Migaleddu, presente da anni alle iniziative del Movimento 5 Stelle, viene scaraventato nella “vecchia politica”. Viene addirittura accusato di non aver “mai fatto nulla per i sardi” e si insinua che si tratti di un uomo mosso soprattutto dall’ambizione. Uno che voleva diventare da un momento all’altro Governatore.

Anche in questo caso, nessun argomento a sostegno dell’accusa.

L’INSULTO FINE A SE STESSO.

AtzaraCinquestelle Barbagia Mandrolisai: “Complimenti per l’articolo di M…da , probabilmente vi è stato suggerito dal Fascista Scalfari, o da qualche governante Sardo?”. Simone Bogo Dessì: “Ve lo dico in sardo…Meisi pigau a is ancasa. Meglio non avervi nel Home. Puzzate SardiniaPost …Puzzate parecchio di Vecchio Sistema. A mai più rileggerci”.

L’AUTO-VITTIMIZZAZIONE E LA DENIGRAZIONE.

Michele Ortalli: “Credo che prima di stendere il “tappeto rosso” a chicchessia sarebbe meglio informarsi sui “perché” e sui “per come” magari leggendo qualche centinaio di post dove si discute dell’argomento. Cara Redazione questa volta invece dello scoop avete fatto flop. “L’editoriale”, oltre che superficiale, è al limite della diffamazione soprattutto nei confronti di chi con il cuore, l’anima e le proprie forze si sta impegnando nel presentare un programma serio e strutturato per un futuro diverso della nostra Terra. Migaleddu vale uno come gli altri e se ha ritirato la propria candidatura per me significa solo una cosa…non ci credeva veramente altrimenti avrebbe “combattuto” sino alla fine affrontando il confronto in rete. In ogni caso…”ai posteri l’ardua sentenza”… vedremo chi dovrà imparare la “lezione”.

Anche qua, nessuna risposta ai fatti ma l’enunciazione del solito concetto: la critica al M5S è frutto della disinformazione. Ed è addirittura, “al limite della diffamazione”. Il concetto di fondo è che chi (come naturalmente i militanti del Movimento 5 stelle) si sta impegnando “col cuore e con l’anima” deve essere lasciato in pace. E chi non si adegua è in malafede. Patty Proso: “Siete schierati politicamente, date notizie prettamente di parte per gettare fango sul M5S. Vergogna e vigliaccheria”. E poi, nuovamente, stamani, dopo la riproposizione dell’editoriale (che viene fatta tutti i lunedì per tutti gli editoriali pubblicati la domenica): “Siete dei venduti. Ennesima volta che, da ieri, pubblicate illazioni senza base di fondamento. Grandissimi vigliacchi”.

Naturalmente le pagine di Sardinia Post sono a disposizione di chi voglia spiegare in cosa consistano le “illazioni” e come si possa “disinformare” quando si riportano fatti del tutto accertati, Ripetiamo: il ritiro della candidatura di Vincenzo Migaleddu, la spaccatura del Movimento 5 Stelle in Sardegna. E il fatto che i due gruppi contrapposti – pur scambiandosi accuse durissime – si dicono entrambi fedeli al Capo Supremo. Esattamente come, rispetto a Silvio Berlusconi, succede nel Popolo della libertà.

 

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