La Riforma degli Enti locali passa in commissione. Ma il Pd è diviso

La riforma degli Enti locali va avanti: ora c’è il sì definitivo della Prima commissione del Consiglio regionale. Ma la maggioranza – lo ha dimostrato il voto finale – non è compatta. Il testo è passato con 4 sì e 3 no, col gruppo Pd diviso. Sarà quindi necessario un delicato lavoro di ricucitura per arrivare uniti in Aula all’approvazione finale. Il presidente della commissione, Francesco Agus (Sel), è molto chiaro e non nasconde i problemi. “Abbiamo lavorato a lungo – sottolinea – E cercato e ottenuto la condivisione delle associazioni dei comuni. Ora il presidente della Regione prenda in mano la situazione all’interno della maggioranza”. Pronti a qualsiasi apertura. “Il testo è migliorabile – spiega Agus – disponibili, come siamo sempre stati, a modifiche in ragione delle specifiche esigenze”. Tutto questo a un giorno dal no del Consiglio delle autonomie locali (Cal): parere obbligatorio, ma non vincolante. Dal punto di vista politico, però, si tratta di una decisione abbastanza pesante. Anche perché mentre l’iter in Consiglio regionale fa il suo corso, il documento sarà sottoposto all’attenzione di una assemblea di sindaci e amministratori, promossa dallo stesso Cal e dall’Anci, per alcune “proposte migliorative”. L’appuntamento è fissato per martedì 1 dicembre ad Abbasanta. Per lo stesso giorno è convocato anche il Consiglio regionale, ma l’argomento riforma non è stato inserito all’ordine del giorno dei lavori dell’assemblea. Idem per la seduta del giorno successivo. Il testo – anche per consentire all’opposizione di presentare la relazione sul documento – non potrà arrivare in Aula prima del 9 dicembre. Una lotta contro il tempo. Non solo per trovare un’intesa all’interno del centrosinistra e con i Comuni. Legati alla riforma degli enti locali, infatti, ci sono i fondi per la città metropolitana e i Pon, ad esempio. In ballo anche la definizione delle società in house e delle situazioni di centinaia di precari.

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