La Giunta riorganizza gli ospedali: “In tre anni risparmi per 134 milioni”

Due poli super specializzati, a Cagliari e a Sassari, più posti letto per malati cronici e taglio dei primariati. Ecco le principali novità.

Nasce la nuova Rete ospedaliera della Sardegna che “nel triennio 2015-2018 porterà a un risparmio di 134 milioni di euro”. Ad annunciarlo, in una conferenza stampa in viale Trento, il presidente Francesco Pigliaru e dall’assessore della Sanità, Luigi Arru.

Fra le novità principali, la razionalizzazione delle 31 strutture ospedaliere pubbliche attuali attraverso la creazione di due hub principali con ospedali definiti di secondo livello e un bacino di 600mila abitanti. I due hub, con alte specialità mediche, saranno quello di Cagliari con il Brotzu, il Microcitemico e il Businco, e il secondo polo a Sassari che mette insieme l’Azienda ospedaliera universitaria e il Santissima Annunziata.

Gli ospedali cosiddetti di primo livello sono sette, per un bacino di 160 mila abitanti: Olbia, il San Francesco a Nuoro, Oristano, San Gavino, il Sirai di Carbonia, Policlinico Casula di Monserrato e il Santissima Trinità di Cagliari.

Poi ecco i presidi di base: Alghero, Ozieri, Tempio, Lanusei e Iglesias, a cui si aggiungono gli ospedali minori di Sorgono, Isili e La Maddalena, più agli ospedali di Comunità di Ozieri, Ittiri, Thiesi, Bosa e Ghilarza. Infine gli 11 presìdi ospedalieri privati compreso il futuro Mater Olbia.

La nuova rete ospedaliera taglia di 64 unità i primariati, sulle 372 strutture complesse attuali. Taglio anche per i posti letto per acuti, pari a una riduzione del 13,2 per cento: 600 su 5.527. Di contro aumentano del 165 per cento i posti letto per i malati cronici che passano dagli attuali 374 a 980. Il ddl della Giunta corregge così un disequilibrio organizzato.

“L’obiettivo – ha detto il presidente Pigliaru – è trattare in ospedale casi più complessi e in poco tempo, mentre oggi, a differenza di altre regioni italiane come l’Emilia Romagna e la Toscana, i pazienti rimangono per troppo tempo in ospedale per casi non complessi. Siamo di fronte ad una struttura ospedaliera eccessivamente diffusa che rappresenta quasi l’unico riferimento con ospedali deboli nei quali frazioniamo il trattamento. Serve allora – ha aggiunto il governatore – molta concentrazione per essere al di sopra di un certo rischio. E ancora razionalizzare e dare una gerarchia tra ospedali con l’Areus che deve fungere da fulcro. Non stiamo parlando di risparmio ma di
una sanità che deve migliorare molto”.

Così Arru: “Vogliamo ricondurre a 3,7 posti letto per mille abitanti l’attuale situazione in un percorso circolare intergrato, l’idea strategica è quella di verificare appropriatezza dei ricoveri e delle prestazioni e la qualità del servizio erogato ai cittadini: non togliamo servizi ma ridiamo valore all’ospedale”.

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