LA DIRETTA DELLA DIREZIONE PD. Il drammatico passo indietro della Barracciu

Il centrosinistra non ha più un candidato alla guida della Regione. Francesca Barracciu, a conclusione di una serata di incontri e di telefonate – una delle quali con Matteo Renzi – ha “rimesso il suo mandato nelle mani della direzione regionale del partito”.

L’annuncio è stato dato alle 23,30 dal segretario regionale Silvio Lai che ha comunicato la convocazione, tra il 2 e il 4 gennaio, di una nuova direzione regionale. All’ordine del giorno “la nomina del candidato alla presidenza della Regione Sardegna”.

Per il Pd si apre una fase delicatissima. A determinare il ritiro della Barracciu, l’avviso di garanzia per peculato (nell’ambito dell’inchiesta sui fondi ai gruppi regionali) che l’ha raggiunta pochi giorni dopo la vittoria alle primarie. Una vicenda rispetto alla quale l’eurodeputata si è sempre dichiarata del tutto innocente.  Il ritiro, infatti, è stato determinato da ragioni di opportunità. E cioè dalla consapevolezza della difficoltà di affrontare una campagna elettorale difficile col peso dell’inchiesta giudiziaria in corso.

Si voterà il 16 febbraio. E dunque i tempi per la scelta del nuovo candidato sono strettissimi. Tra i nomi fatti nelle ultime ore, quello di Arturo Parisi (indicato da Guido Melis). Ma si parla anche di Franco Siddi, segretario nazionale del sindacato dei giornalisti, e di Franco Mannoni e Francesco Pigliaru, già assessori della giunta Soru.

La direzione del Pd si è riunita nel pomeriggio di oggi a Oristano. Dove, a sorpresa, è giunto Stefano Bonaccini, responsabile nazionale Enti locali del Partito democratico, uno degli uomini di fiducia di Matteo Renzi. Bonaccini, prima dell’inizio dei lavori della direzione, ha sentito le delegazioni delle varie componenti del partito alla presenza della stessa Barracciu e di Silvio Lai. Il quale, aprendo i lavori, ha chiesto il “passo indietro” della candidata. Ma la risposta è arrivata dopo molte ore, dopo un confronto per certi aspetti drammatico.

Sardinia Post ha seguito la vicenda ora per ora. Di seguito la nostra diretta.

Ore 23,35. Francesca Barracciu ha fatto il “passo indietro”. Lo ha annunciato il segretario regionale Silvio Lai. “Di comune accordo con la segretaria nazionale – ha detto – annuncio che l’onorevole Francesca Barracciu ha rimesso la sua candidatura nelle mani della Direzione regionale”. Lai ha anche annunciato che la Direzione del Pd è stata riconvocata per il 2 gennaio col seguente ordine del giorno: “Nomina del candidato alla presidenza della Regione Sardegna”.

Ore 23,25. Silvio Lai: “La candidatura della Barracciu è a disposizione della Direzione”.

Ore 23,20. Sono momenti di grande attesa nella sede Pd di via Canepa a Oristano, dove la Direzione attende l’annuncio di Francesca Barracciu.

Ore 23,01. Sta per riprendere la Direzione: è annunciata una comunicazione di Francesca Barracciu.

Ore 22. Sulla proposta Scanu si è aperto il dibattito e la Direzione ha deciso di darsi un’ora di tempo per prendere una decisione. Le ipotesi sono due: o il ‘caso Barracciu’ verrà chiuso stanotte o si rinvierà a domani.

Ore 21,30. La Direzione del Pd potrebbe essere rinviata a domani. La proposta è del deputato Gian Piero Scanu che si è fatto interprete di un’esigenza sollevata dalla stessa Barracciu. L’eurodeputata ha detto di avere la necessità di confrontarsi con la segreteria nazionale alla luce della nuova situazione che si è venuta a creare. Ovvero, la richiesta di passo indietro fatta alla Barracciu da Silvio Lai. Scanu ha chiesto perentoriamente che oggi non venga messo ai voti alcun documento e che i lavori vengano aggiornati a domani. La riunione è stata di nuovo sospesa e riprenderà con una decisione sulla proposta di Scanu.

Ore 21,05. È stallo in Direzione regionale. Il partito non sta trovando l’accordo su come andare avanti, tanto che è stata decisa anche una sospensione della seduta. Proseguono, invece, i contatti tra i capicorrente democratici e Francesca Barracciu che è sempre al primo piano della sede Pd di via Canepa, insieme all’inviato di Renzi, Stefano Bonaccini. La Direzione, invece, è riunita al piano terra. L’eurodeputata, comunque, non sta combattendo da sola la battaglia per la candidatura: al suo fianco ci sono, per esempio, i renziani della “prima ora”, cioè i due consiglieri regionali Gavino Manca e Chicco Porcu che non condividono affatto l’idea del passo indietro chiesto alla Barracciu dal segretario Silvio Lai.

Ore 19,59. Ecco il testo integrale del lungo e accorato col quale Silvio Lai ha chiesto un passo indietro a Francesca Barracciu. Il segretario si è rivolto all’eurodeputata – che comunque non era in sala in quel momento – dandole del lei.

“Per quello che riguarda Francesca, io le faccio un appello perché si metta davvero disposizione della Direzione, perché con lei, tutti insieme, si possa valutare quale scelta sia la migliore per contendere al centrodestra la guida della Regione fra meno di 50 giorni. E lo faccia non per una questione morale inesistente e spesso indegnamente citata, ma per una valutazione tutta politica, legata al fatto che la campagna elettorale del centrosinistra non può ridursi ad un processo anticipato fatto sui media, nei bar e nelle assemblee che faremo. Occorre mettere fine ad un situazione che mette in dubbio moralità personale e correttezza che non sono assolutamente in discussione, e ripartire con il nostro progetto parlando alle persone di una classe dirigente che ha in testa di far ripartire l’economia ma soprattutto gli uomini e le donne, le ragazze e i ragazzi sardi. É una scelta solo politica, e di salvaguardia delle persone, quella che impone un passo indietro per farne insieme tre in avanti e riprenderci la Sardegna. Per quanto mi riguarda lo faccio subito e valuter al termine del dibattito se le decisioni che la direzione assumerà saranno condivise e vedranno utile un mio ulteriore impegno . Un impegno che sino a ieri non avevo messo in discussione ma che, alla vigilia di un delicato appuntamento, non intendo evitare di affrontare in maniera diretta. Non mi preoccupano i siluri che mi possono colpire ma che qualcuno con la vista confusa e appannata colpisca con un siluro il Pd” .

Ore 19,37. Nella Direzione Pd è cominciato il dibattito. Sono intervenuti, tra gli altri, Pier Sandro Scano, sindaco di Villamar e dirigente di peso sin dai tempi del Pci, e l’avvocato di Oristano Anna Maria Uras. In generale l’orientamento prevalente è chiedere a Francesca Barracciu il passo indietro. Ma l’eurodeputata ancora non è in sola e continua il suo colloquio con l’inviato di Matteo Renzi, Stefano Bonaccini. La tensione è molto alta. Si ha l’impressione che il dibattito vada avanti anche per dare il tempo alla Barracciu di maturare la sua decisione. L’unico modo per evitare una traumatica votazione e una spaccatura del partito è che la parlamentare europea torni nella sala e annunci direttamente la scelta di ritirare la candidatura.

Ore 19,28. “Sel ha confermato la sua indisponibilità alla partecipazione alla coalizione se non cambia la candidatura”. È questo un altro passaggio del lungo intervento di Silvio Lai che si è chiuso appunto con la richiesta di un “passo indietro” alla Barracciu.

Ore 19,22. Intanto dalla direzione a porte chiuse si apprende che né Francesca Barracciu né Stefano Bonaccini erano presenti durante l’intervento di Silvio Lai.

Ore 19,10. “É una scelta solo politica, e di salvaguardia delle persone, quella che impone un passo indietro per farne insieme tre in avanti e riprenderci la Sardegna”. Sono queste le parole usate dal segretario Silvio Lai per chiedere a Francesca Barracciu di non candidarsi alla presidenza della Regione.

Ore 18,47. La presidente dall’assemblea ha interrotto per un momento l’intervento di Silvio Lai per nformare i delegati che Sardinia Post, nonostante l’esclusione dei giornalisti dalla sala, continua a fare la diretta dei lavori. E ha invitato i delegati a vigilare sui vicini. Poco dopo Silvio Lai ha concluso il suo intervento ed è cominciato il dibattito.

Ore 18,45. Silvio Lai ha chiesto a Francesca Barracciu di non candidarsi alla presidenza della Regione.

Ore 18,30. Silvio Lai sta ripercorrendo la storia più recente del Pd, dalle primarie del 30 settembre a oggi. Il segretario non ha ancora espressamente parlato dell’inchiesta giudiziaria in corso sui fondi ai gruppi. Lai ha fatto accenno a “rumori di fondo da ascoltare”.

Ore 18,24. Il segretario Silvio Lai ha aperto i lavori della Direzione.

Ore 18,15. La Direzione è cominciata. I giornalisti sono stati invitati a uscire.

Ore 18. Concluso il giro di colloqui dell’inviato di Renzi. Il segretario Silvio Lai è comparso nella sala. In corso la verifica del numero legale. La direzione dovrebbe cominciare a momenti.

Ore 17,50. Al primo piano di via Canepa va avanti il giro di consultazioni tra l’inviato di Renzi e le diverse componenti del Pd sardo. L’obiettivo di Stefano Bonaccini è anche quello di ricompattare il partito a tempo di record, evitando che sul ‘caso Barracciu’ si arrivi alla conta finale dei voti. E forse anche questa è un’indicazione ricevuta dal segretario nazionale che nella sua campagna elettorale per le Primarie ha sempre detto di volere un Pd senza correnti.

Ore 17,35. Mentre Stefano Bonaccini è impegnato nelle consultazioni interne al primo piano della sede Pd in via Canepa, la sala che deve ospitare la Direzione regionale non è più pienissima. I democratici stanno bruciando il tempo nel bar vicino. Ma quelli che sono rimasti seduti in platea, sono incollati ai cellulari. L’aria resta tesissima.

Ore 17,20. S’intrecciano, nell’attesa dell’inizio dei lavori della direzione, ipotesi attorno al mandato di Stefano Bonaccini. Il quale, a quanto pare, prima di chiudersi nell’ufficio al primo piano della sede oristanese del Pd, non ha fatto trapelare nulla: “Una sfinge”, dice chi ha avuto modo di incrociarlo. Qualcosa, tuttavia, trapela da Roma. Nulla di sorprendente. La notizia è che Matteo Renzi non vuole assolutamente perdere le elezioni sarde. Bonaccini, insomma, porta al Pd isolano un’indicazione che i giuristi definirebbero “obbligazione di risultato”.

Ore 17,05. Secondo quanto si è appreso, l’inviato della segreteria nazionale sta sentendo separatamente i renziani sardi. Cioè tenendo conto della divisione delle componenti così come si configurava prima delle primarie nazionali. Sono previsti, infatti, colloqui separati con Renato Soru (accompagnato da Mario Bruno e Caterina Pes) e con i cosiddetti “renziani della prima ora” (Chicco Porcu e Gavino Manca).

Ore 16,50. La direzione non è ancora cominciata, ma si è saputo perché. L’inviato di Matteo Renzi, Stefano Bonaccini, sta incontrando una dopo l’altra le delegazioni delle varie componenti del Pd sardo. Gli incontri avvengono in una stanza al primo piano della sede oristanese del Partito democratico. Alla presenza di Francesca Barracciu e del segretario regionale Silvio Lai. Una sorta di “istruttoria” attraverso la quale il responsabile nazionale degli Enti locali dovrebbe farsi un’idea di quanto sta accadendo.

Ore 16,10. Non è ancora cominciata la Direzione regionale del Pd aggiornata alle 16 di oggi per risolvere il ‘Caso Barracciu’. I democratici sardi sono divisi. Tanto che a Oristano, per partecipare ai lavori, è arrivato l’inviato di Matteo Renzi. Si tratta di Stefano Bonaccini, il neoresponsabile nazionale degli Enti locali che ha seguito la questione elettorale sarda dalle battute iniziali, con il vertice di Roma di due settimane fa. (al. car.)

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