Ibba (Sinistra Sarda): “Cappellacci ha azzerato i fondi per l’università”

Negli ultimi due anni gli studenti universitari hanno imbastito numerose battaglie a difesa del diritto allo studio. Sit-in, assemblee, scioperi, occupazioni, ricorsi al TAR: l’associazione Unica 2.0 ha cercato in ogni modo che venisse garantito agli universitari di Cagliari la sopravvivenza della loro carriera universitaria. Se finora la Regione aveva fatto orecchie da mercante, nell’ultima finanziaria ha deciso di rispondere con un robusto attacco frontale tagliando definitivamente i contributi dovuti agli studenti fuori sede, riducendo ad appena tre milioni di euro la somma per le borse di studio 2014, e la previsione di un azzeramento dei fondi per fitto casa e assegni di merito per il 2015. Una decisione questa che ha scatenato la reazione inviperita di studenti e rappresentanti. A farsi carico della denuncia Nicola Ibba (Sinistra Sarda).

Un anno e mezzo fa gli studenti universitari di Cagliari scendevano in piazza e creavano un presidio per reclamare l’aumento dei fondi per le borse di studio. Poi reclami al TAR, dispute con l’ERSU e la Regione. Quest’ultima prevede nella finanziaria un drastico taglio al diritto allo studio. Cosa succede in particolare?

Un anno fa gli studenti sono scesi in piazza ed hanno ottenuto un aumento dei fondi per le borse di studio dell’Ersu di 2 milioni di euro per l’anno 2012-2013, solo che quel contributo straordinario non è mai arrivato agli Enti per il Diritto allo Studio. Il contributo non è mai stato erogato perché non sono stati adottati gli atti conseguenti all’approvazione dell’art. 3 della legge n. 25/2012, una vera e propria beffa per migliaia di studenti che attendevano quei fondi per poter beneficiare della borsa di studio. Sempre nello stesso anno gli studenti si sono rivolti al T.a.r. Sardegna perché ci si è resi conto che le borse di studio della Regione Sardegna sono le uniche in tutta Italia a non rispettare i parametri nazionali, un vero e proprio scandalo se si pensa che ad ogni studente fuori sede spetterebbero circa 1.500 euro in più all’anno. Ne parlo poiché, all’epoca, studiai la vicenda e gli atti della Regione Sardegna e dell’Ersu di Cagliari, ed accorgendomi della non rispondenza dei parametri delle borse di studio Sarde ai criteri dettati dai Decreti Ministeriali, suggerii agli studenti di percorrere la strada del ricorso al T.a.r. Purtroppo questa situazione si affianca al continuo sottofinanziamento del Diritto allo Studio e si è arrivati ai dati scandalosi dell’anno accademico 2013-2014, solo il 30% delle matricole percepisce una borsa di studio. Una situazione ormai insostenibile che sta contribuendo a determinare in questi mesi un tasso di abbandono universitario, fin dal primo anno, mai visto: è evidente che in questi anni di pesantissima crisi economica, le famiglie non riescono a mantenere i figli come fuori sede presso l’Università.

Cosa comporta l’azzeramento dei fondi per fitto casa e assegni di merito? Quali problematiche?

I fondi per il fitto casa e per gli assegni di merito erano stati una grande invenzione della precedente Giunta di centrosinistra ed ora assistiamo ad un azzeramento per il 2015 e ad un pesante taglio per il 2014. Queste politiche di tagli dimostrano tutta la mancanza di interesse della classe politica che ci ha governato per la generazione che più di altre nella recente storia dell’Italia sta combattendo per emergere. Se non si dovesse invertire la rotta sparirà il c.d. fitto casa che consentiva a centinaia di studenti fuori sede di potersi permettere di pagare l’affitto di una stanza a Cagliari e contribuiva altresì a combattere l’evasione fiscale poiché per poter beneficiare del contributo era necessario avere un regolare contratto di locazione: infatti, spesso accade che lo studente in cerca di una casa pretende e ottiene dal proprietario un contratto regolarmente registrato, poiché sa che senza non potrà avere accesso al contributo. Un meccanismo semplice ma efficace. Per quanto riguarda gli assegni di merito -per i quali nel 2008 erano previsti ben 10 milioni di euro, e per ciascuno degli anni 2009-2010-2011 addirittura 15 milioni- se non verranno rifinanziati si perderà un grosso incentivo per i giovani a studiare con profitto all’Università, oltre che essere un valido supporto che si affiancava alle borse di studio dell’Ersu e al fitto casa.

L’Ersu in questo caso come si comporta? Qual è stato il comportamento dell’Ente in questi anni? Quali i pregi e quali i difetti?

L’Ersu in tutto questo non ha certo giocato un ruolo da protagonista, anzi, tuttavia ciò è determinato dal fatto che tutte le scelte vengono compiute tra Viale Trento e Via Roma, chi può incidere su queste politiche sono principalmente il Consiglio Regionale e la Giunta. In questo caso la mia denuncia è rivolta non solo alla maggioranza ma anche all’opposizione che non ha vigilato sul finanziamento delle politiche giovanili e che ha permesso che si arrivasse a questo punto: possibile che nessuno degli attuali consiglieri abbia pensato anche ai propri figli e al loro futuro? La ragione per cui questo è stato possibile, a mio avviso, è abbastanza semplice, sono temi che a molti politici di vecchio stampo non interessano e non conoscono. Io li conosco bene perché, da studente, ho partecipato a tutti i bandi per poter beneficiare delle borse di studio dell’Ersu, del contributo fitto casa ed infine degli assegni di merito.

Cosa si aspetta dal dopo elezioni per il diritto allo studio? Quali sono gli ambiti in cui la Regione dovrebbe intervenire per migliorare il diritto allo studio? Contando non solo questi tagli, ma anche la chiusura di alcune case dello studente, l’assenza del campus, e il caro biglietti CTM.

Per il dopo elezioni spero che il Consiglio Regionale cambi rotta e reinvesta sui giovani, c’è bisogno di persone che abbiano a cuore questi temi e che si battano per farli entrare nell’agenda politica delle istituzioni. Purtroppo in queste settimane di campagna elettorale nessuno si sta occupando di queste problematiche in maniera concreta. Lo dico anche e soprattutto alla coalizione di Centrosinistra in cui sono candidato e al mio ex Professore, Francesco Pigliaru: volete occuparvi dei giovani e degli studenti si o no? Volete vincerle queste elezioni, SI o NO?. Senza un importante investimento nei progetti di cui sto parlando da giorni in campagna elettorale la mia generazione rischia veramente di non avere futuro: non lamentiamoci, poi, se i giovani si allontanano dalla politica e non vogliono sentir parlare di andare a votare il 16 febbraio. La Regione può immediatamente invertire il senso di marcia e scegliere di puntare sui propri giovani che sono la migliore risorsa di cui disponiamo. I problemi da lei elencati sono solo alcuni di quelli che ogni studente si trova ad affrontare quotidianamente. È come se Cagliari non si sia resa conto di essere la sede della maggiore Università della Sardegna, che ogni anno ospita migliaia e migliaia di studenti provenienti da tutti i paesi della Sardegna e da molte Università europee. Occorre mettere al centro della vita cittadina l’Università e la conoscenza per poter sperare di avere una ripresa economica. Purtroppo la situazione dell’Ersu è chiara ad ogni studente ed ogni anno la situazione, sia per quanto riguarda le borse di studio che le infrastrutture dell’Ente, sta peggiorando. Purtroppo nessuno si sta occupando di questi temi, solo io sto facendo emergere questa situazione.

Simone Spada

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