La Consulta per l’ambiente a Pigliaru: “Ci aspettiamo un ddl, non due versioni”

Resta alta la tensione sulla nuova legge urbanistica, dopo il giallo delle due versioni del ddl pubblicate sul sito del Consiglio regionale, cui spetta emendare il testo normativo scritto dalla Giunta secondo gli accordi in maggioranza. La Consulta per l’ambiente, formata da associazioni verdi ed esperti del settore, ha scritto una lettera al presidente Francesco Pigliaru, non senza toni polemici. Intanto proprio sul fronte dell’Esecutivo, l’assessore Cristiano Erriu ieri era a Olbia per proseguire gli incontri pubblici di confronto.

“Gentile Presidente – si legge nella missiva – comprendiamo la sua predilezione a confrontarsi in ambiti accademici. Ma se può servire a rassicurarla, a farle superare almeno un po’ la diffidenza che nutre nei nostri confronti, possiamo garantire che anche noi abbiamo fatto un po’ di studi su temi che riguardano il governo del territorio. Alcuni di noi hanno perfino letto suoi libri e articoli, convinti dalle sue tesi appassionate, specialmente da quelle radicali.Le sue accurate riflessioni hanno sicuramente influito sui giudizi che abbiamo espresso sul ddl in discussione in questi mesi; giudizi che, inopinatamente, sono stati definiti ‘pregiudizialmente ideologici’ da esponenti della sua maggioranza, né Lei è intervenuto per mitigarli almeno un po’”.

Dalla Consulta scrivono ancora: “Ci dispiace che quando abbiamo fatto appello, pure attraverso i social, alla sua sensibilità sulle questioni poste, Lei non ci abbia degnati neppure di una risposta, come la Katerina Ivànovna di Dostoevskij faceva nei confronti di un signor nessuno. Ci è sembrato e ci sembra strano, dunque. Non capiamo come lei abbia potuto approvare un Ddl sull’urbanistica in contrasto con il Ppr che pure aveva condiviso nella sua precedente esperienza di governo in Regione. In verità, e purtroppo, lei il ddl lo ha approvato senza riserve insieme alla Giunta che presiede nei primi mesi del 2017. Nonostante alcuni articoli del testo normativo siano talmente destabilizzanti nei confronti dei principi della pianificazione paesaggistica, auspicata nei suoi studi, che era immaginabile, prima o poi, un suo ravvedimento”.

La lettera prosegue così: “Abbiamo festeggiato quando è stato riferito dai giornali della sua ricusazione, in tutto e in parte, di alcuni articoli decisamente brutti del ddl. E abbiamo immaginato che avrebbe dato seguito con atti, perché solo con atti ufficiali si esprimono le istituzioni, e non solo con fugaci dichiarazioni a mezzo stampa. Ci saremmo aspettati che la Giunta Regionale fosse chiamata a confrontarsi sulla rinnovata convinzione del Presidente che alcuni articoli andassero finalmente stralciati. E però abbiamo fatto affidamento sulla sua ponderata avversione agli articoli A4 e al 43 e, seppure con minore intensità, al 31. Peccato, però, che la sua insofferenza verso quegli articoli non abbia avuto alcuna conseguenza pratica”.

La Consulta prosegue così: “Quando la IV commissione consiliare ha cominciato a lavorare, tutti hanno pensato che avrebbe recepito, pure in assenza di un atto formale della Giunta, le sue rispettabili obiezioni. E invece nulla. Si dice che in quel consesso abbiano completamente ignorato le sue parole; un atteggiamento irriguardoso, certificato dalla pubblicazione del testo emendato dai commissari e pubblicato nel sito istituzionale del Consiglio Regionale con annuncio del Presidente, quindi con l’invito solenne a numerosi soggetti a scaricare il ddl unificato e quindi riformato. Testo che, con grande sorpresa, conteneva ancora quegli articoli, addirittura con modifiche peggiorative, decise da chissà chi. Questo incredibile passaggio avveniva mentre si avviava, il 27 aprile, il processo d’ascolto nel corso del quale si dava per acquisita l’eliminazione degli articoli controversi”.

Quindi un appello: “Il resto è storia di queste ore. Il testo è stato frettolosamente cancellato dal sito istituzionale a seguito di proteste di commissari che non lo hanno riconosciuto confutandone l’approvazione. Nessuno ha fornito spiegazioni accettabili; solamente la foglia di fico delle due righe di scuse scritte in rosso nella pagina del sito istituzionale. Ad oggi, ma domani chissà, abbiamo nello sfondo due versioni del ddl: la prima abbondantemente contestata, pure da lei, la seconda che non si discosta dalla prima nonostante le Sue autorevoli dichiarazioni. A noi non interessa chi abbia pubblicato – per errore? – il documento. Ma é indispensabile conoscere quali siano le reali modifiche apportate al testo trasmesso dalla Giunta al Consiglio durante il suo passaggio in commissione Urbanistica.  Ecco, spetterebbe a lei, governatore, dare spiegazioni all’opinione pubblica, anche perché non si può escludere che qualcuno stia operando confusamente, con scopi poco chiari e soprattutto senza avvisarla, di ciò che accade. La Consulta le darà una mano qualora lei voglia agire con determinazione e nei tempi congrui nell’iter di modifica del ddl; anche perché si avvicina a grandi passi la scadenza del suo mandato.

Nella parte finale della legge è scritto: “Lei, lo abbiamo capito, è impegnato in una partita delicata e, come il giocatore di Francesco De Gregori, la sua autorevolezza si vedrà dalla determinazione che metterà soprattutto nel garantire la trasparenza del procedimento in questa confuso iter di approvazione della legge urbanistica. Come per il protagonista di quella canzone, a lei non farà difetto il coraggio, l’altruismo e la fantasia. In tal caso noi saremo al suo fianco, può starne certo. Tanto più se, come parrebbe, lei porterà in Giunta nei prossimi giorni il Piano paesaggistico delle zone interne per la sua approvazione. Era una sua promessa in campagna elettorale e confidiamo che la manterrà”.

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