Favori e affari sulla pelle degli studenti

La Scuola digitale oggi sarebbe, realtà. Con benefici economici per le famiglie e migliori condizioni per lo studio. Ma un giorno La Regione incrociò Ilaria Sbressa e…

E qui entra in gioco Ilaria Sbressa. Dice il 31 luglio l’assessore Sergio Milia che per via delle sue “recenti evoluzioni” il “mercato dei materiali didattici, presenta oggi una molteplicità di prodotti già realizzati” e che “offre soluzioni in grado di soddisfare le nuove esigenze di assicurare l’immediata disponibilità di contenuti didattici digitali interattivi, multimediali”. Basta fare un salto in Consip, società in house del ministero dell’Economia creata per gli acquisti di beni e servizi da parte delle amministrazioni pubbliche. Si tratta di una sorta di “mercato virtuale”, che offre anche i “contenuti didattici” ricercati con tutta fretta dall’assessore Milia. La maggior parte delle forniture – comprese le famose “Pillole del sapere” acquistate a un prezzo superiore di 60 volte al valore reale – arrivano da una società milanese: è l’Interattiva srl di Ilaria Sbressa e Andrea Ambrogetti.

Ovviamente la delibera della giunta non specifica il nome della società che fornirà il materiale e incasserà dunque centinaia di migliaia di euro – per non dire milioni – ma Ilaria Sbressa sembra non avere dubbi. Interattiva srl ha partecipato al bando SmartEdu@work, curato dal Miur per la Regione Puglia per la realizzazione della famosa piattaforma digitale. La concorrenza era a dir poco agguerrita, visto che la piccola società milanese doveva vedersela con colossi come Hp e Olivetti. Ma il ministero cosa fa? “Consiglia alle tre cordate di consorziarsi – si legge nell’esposto presentato da Silvano Tagliagambe alla Procura di Cagliari – integrando le loro proposte. Da questo invito, prontamente accolto, scaturiva un progetto unico, all’interno del quale alla Interattiva della dottoressa Sbressa veniva assegnata la fetta più grossa: cinque milioni e 100mila euro, a fronte dei 3 milioni per Hp e 2,2 milioni per Olivetti”.

Considerato che Interattiva “non risulta avere specifiche competenze nella produzione e realizzazione di piattaforme didattiche”, si legge ancora nell’esposto, Hp e Olivetti ci rimangono per così dire un po’ male. Ma Ilaria Sbressa tranquillizza tutti. Lo testimonia il responsabile del progetto per Olivetti, Giorgio Sangalli, quando racconta che la Sbressa “invitava a mettere da parte ogni preoccupazione, dichiarando che erano disponibili […] anche le risorse provenienti dal progetto ‘Scuola digitale’ della Regione Sardegna”. Insomma, la torta era tutt’altro che finita: secondo Sbressa, i soldi che la Regione avrebbe dovuto destinare alla realizzazione di contenuti originali, dopo l’accordo con il Miur sono ora a disposizione di Interattiva e, a cascata, di Hp e Olivetti.

Tutto procede senza particolari intoppi fino al 18 novembre 2012, quando Report manda in onda il servizio di Sigfrido Ranucci sull’inchiesta avviata dalla Procura di Milano su Bpm. Dall’attività investigativa “emergono i rapporti tra la dott.ssa Sbressa e Antonio Cannalire, uomo di fiducia del banchiere Massimo Ponzellini (dominus di Bpm, ndr)”, e dalle “copiose intercettazioni – scrive  Tagliagambe nell’esposto – emerge chiaramente anche il rapporto in essere tra la Sbressa e Cannalire, e l’attività di lobby effettuata dal braccio destro del banchiere Ponzellini in suo favore presso istituti finanziari e enti pubblici quali la Consip. Questo rapporto con la Consip è di particolare interesse perché qui è stato depositato il format delle “Pillole del sapere”, oggetto di un’inchiesta della Trasmissione di Rai 3 “Report” andata in onda il 18 novembre 2012: una commissione del Ministero – ricorda Tagliagambe – aveva disposto l’acquisto senza gara d’appalto, attraverso la Consip,  di 12 “pillole” e 7 format, per un costo di circa 40.000 euro per ogni filmato di appena 3 minuti, composto solo da grafica per un totale di circa 730 mila euro”.

Con l’inchiesta, i progetti si fermano e la “Scuola digitale” lascia il passo al tintinnar di manette, con l’arresto di Ilaria Sbressa, della sorella Alessandra e del marito Andrea Ambrogetti.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

(immagine di Daniela Ventura)

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