Incontro Paci-Boschi, Riformatori e Forza Italia all’attacco: “Giunta ha fallito”

“Alla fine, persino l’assessore Paci si è dovuto ricredere e ha finito per ammettere che l’accordo firmato nel 2014 con il ministro Padoan non rappresenta la soluzione della vertenza sulle entrate erariali, come ha sempre orgogliosamente sostenuto, ma il suo fallimento. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, ma se anche il centrosinistra avesse avuto tempo fa l’onestà intellettuale di ammettere che la vertenza non è mai stata chiusa, la Sardegna non avrebbe perso tre anni e qualcosa come 3 miliardi di euro”. Lo ha dichiarato capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, commentando il vertice sugli accantonamenti (leggi) che si è tenuto oggi a Roma tra l’Assessore regionale al Bilancio, Raffaele Paci, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi.

“L’incontro di oggi ha dimostrato che la linea del dialogo con il governo ‘amico’ non porta a nulla”, sottolinea Dedoni. “Del resto, per il dialogo non c’è neanche lo spazio: la Sardegna vanta dei diritti sanciti nel proprio Statuto, che è una legge costituzionale dello Stato italiano, e già riconosciuti anche dalla Corte Costituzionale. Le quote erariali che ci spettano non possono più essere oggetto di trattativa: la Regione deve soltanto esigere i propri soldi dallo Stato debitore. Se Paci non si fosse impegnato, nell’accordo del 2014, a ritirare i ricorsi alla Consulta presentati dalla precedente Giunta regionale di centrodestra per ottenere il pagamento di quanto stabilito nell’art. 8 dello Statuto, oggi non ci troveremo in questa situazione. Avere accettato, nello stesso accordo, il ricorso agli accantonamenti da parte dello Stato, ha di fatto messo nelle mani del Governo un nuovo strumento per non versare alla Sardegna le sue quote erariali, cioè per continuare a fare quello che hanno fatto tutti i governi, di qualsiasi colore politico, che si sono succeduti a Palazzo Chigi”, conclude il capogruppo. “E’ ora di smetterla di scendere a patti con chi si porta via i soldi dei sardi: la nostra Isola è stremata dalla crisi e dal sottosviluppo, e non ha certo bisogno di essere governata da chi si rende complice delle ingiustizie che vengono decise a Roma”.

Duro anche l’ex presidente della Regione e attuale consigliere di Forza Italia Ugo Cappellacci. “Basta bufale. Pigliaru e Paci si dimettano – ha commentato – perché è necessario aprire una nuova vertenza entrate per rimediare agli effetti della loro incapacità tecnica e politica. È ridicolo che proprio l’assessore e il presidente che nel 2014 hanno firmato un accordo da polli, con cui si sono fatti scippare due miliardi di euro da Renzi, rinunciando ai ricorsi e agli effetti delle sentenze favorevoli alla Sardegna, pensino di apparire dei ‘cuori impavidi’ con delle richieste al ribasso e tornando con un pugno di mosche. Bene farebbe la Corte dei Conti ad accertare la responsabilità contabile di chi ha fatto perdere alla Sardegna miliardi di euro, non pochi spiccioli. Sarebbe bastato proseguire il ricorso promosso dalla nostra giunta regionale nel 2012 per ottenere quanto dovuto. La Valle d’Aosta ne ha fatto uno identico e ora sta ottenendo tutto il maltolto – conclude Cappellacci – Paci e Pigliaru invece mandano inutili cartoline da Roma di una trattativa finta perché hanno già rinunciato, firmando la ‘grande schifezza’ del 2014, a buona parte dei soldi dei sardi”.

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share