Inceneritore di Tossilo, cresce il dissenso all’interno della maggioranza

Cresce il dissenso all’interno della maggioranza sul nuovo inceneritore di Tossilo. “Al momento le posizioni rimangono distanti, non si è infatti ancora arrivati a nessuno accordo tra le diverse forze”, confermano Daniele Cocco (Sel) ed Emilio Usula (Rossomori) all’indomani del vertice fiume con l’assessore all’Ambiente Donatella Spano. Mentre le interlocuzioni continuano in maniera serrata, di certo c’è solo che domani l’assessore Spano ripresenterà per la terza volta all’esecutivo la delibera favorevole alla realizzazione del revamping dell’inceneritore sito a poche centinaia di metri dal centro abitato di Macomer. Insomma, l’incertezza regna, si temono colpi di mano e la maggioranza balla: “Meglio sedersi a un tavolo oggi e continuare a discutere piuttosto che bruciare eventuali future possibilità di riflessione comune”, attacca Usula.

L’atmosfera è quella che si respira di fronte a decisioni importanti, non solo o non tanto per la tenuta politica della maggioranza, quanto per i territori coinvolti dalle decisioni della politica.
n seguito alla divulgazione del parere del Centro epidemiologico dell’Asl di Nuoro su cui si impernia il nulla osta del Savi e dell’assessore all’Ambiente, all’interno della maggioranza desta infatti scetticismo soprattutto l’impatto sanitario del nuovo impianto e “anche Pigliaru si sarebbe mostrato sensibile al tema”, spiega Cocco. Ma le critiche non risparmiano neanche i 34,5 milioni di finanziamento che la giunta potrebbe concedere al Consorzio Industriale di Tossilo. “La risposta ai due ordini di problemi consiste nell’implementare sistemi di gestione dei rifiuti basato sul riuso e il riciclo della materia post consumo, come sostenuto dall’Ue e da una recente e innovativa delibera della regione Lombardia”, spiega Usula. Difficile, dunque, dire che cosa accadrà domani in giunta: al momento non si può escludere né che Pigliaru decida di mettere la fiducia sul voto della delibera né che alcuni assessori votino no qualora il via libera venga richiesto.

“Per uscire dal cul de sac, un’ipotesi paventata dal fronte del sì nel corso del vertice di maggioranza di ieri è stata quella di ratificare la decisione del Savi con un voto favorevole sul parere espresso dagli uffici dell’Assessorato all’ambiente, senza dar il nulla osta al finanziamento milionario”, svela Usula. Si tratterebbe però di un espediente non solo difficilmente praticabile da un punto di vista tecnico, ma anche di una scappatoia di fronte a un problema che richiede una più attenta analisi e una preliminare discussione del Piano di gestione dei rifiuti”.

Intanto, sull’inceneritore si muova anche la minoranza, nonostante sia stata proprio la giunta Cappellacci ad aver partorito il progetto. Con una mozione depositata nella mattinata di oggi – primo firmatario Luigi Crisponi(Riformatori) – in cui si attacca il parere del Savi, “reo di non aver preso valutato correttamente il progetto”, la minoranza “chiede alla giunta di portare all’attenzione dell’aula e alla discussione in Consiglio regionale un cosi delicato provvedimento e a coinvolgere l’Assessorato alla Sanità, per l’avvio di un indagine rigorosa sul territorio del Marghine sui dati relativi alla salute pubblica”.

Piero Loi

Leggi anche: Inceneritore a Tossilo, cresce il fronte del no. Comitati in piazza il 28 marzo

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