Il voto della Corsica fa sognare gli indipendentisti: “Uniti si può vincere”

“Una vittoria storica e senza appello, dall’alto del 35 per cento delle preferenze incassate”. Così i media regionali della Corsica hanno definito il risultato del secondo turno delle elezioni territoriali francesi, che ha consacrato il movimento indipendentista e nazionalista (nel senso di Nazione Corsa) affidando la guida dell’isola ai due leader Gilles Simeoni e Jean-Guy  Talamoni, eletti rispettivamente presidente del Consiglio esecutivo e dell’Assemblea corsa con la lista Pè a Corsica (Per la Corsica). “L’unione dei due principali movimenti, Femu a Corsica e Corsica Libera – ha scritto Nicole Mari su Corse Net Infos – ha determinato una nuova speranza e una mobilitazione senza precedenti. Una unione rinsaldata, malgrado le divergenze e qualche malumore, attraverso uno slancio che non si vedeva da tempo”. Ed è qui, come in Sardegna hanno sottolineato gli indipendentisti di iRS e la leader di SardignaLibera Claudia Zuncheddu, che sta il segreto del successo elettorale della lista Pè a Corsica: superare le divergenze sotto la spinta di un obiettivo comune. E nell’Isola, le sigle non mancano.

Certo, non si tratta di un risultato arrivato dall’oggi al domani, ma “dopo quarant’anni di lotte”, ha commentato Talamoni su Corse matin. “Gli elettori hanno detto chiaramente che la Corsica non è una circoscrizione amministrativa francese, ma una nazione”.

“In Corsica hanno fatto una scelta molto coraggiosa. Vengono da un’esperienza che gli ha divisi drammaticamente: non dimentichiamoci che hanno conosciuto anche la lotta armata”, ha commentato il giornalista Vito Biolchini, ideatore del progetto Mediterradio, trasmissione radiofonica nata quindici anni fa negli studi di Radio Press realizzata oggi in quelli di Radio Rai Sardegna, in collaborazione con Pierre Mari di Radio Corse Frequenza Mora di Bastia e Salvatore Cusimano di Rai Sicilia, in onda ogni venerdì alle 12.30.

“Nonostante le drammatiche vicende che hanno interessato la Corsica – ha aggiunto Biolchini – sono riusciti a intraprendere un percorso comune che li ha portati a questo risultato elettorali. Tra le altre cose, questo è avvenuto in una situazione molto più difficile rispetto alla Sardegna, sia dal punto di vista economico, molto più grave in Corsica, sia dal punto di vista politico, perché non ha l’autonomia di cui gode la nostra terra. Per questo è un momento storico, al quale si potrebbe guardare con interesse, posto che poi non ci sono grandi rapporti, eppure per noi sarebbe anche un mercato di riferimento, visto che per loro la Sardegna è un modello: economico, certo, ma anche dal punto di vista dell’autonomismo”.

AJACCIO, I FESTEGGIAMENTI IN PIAZZA DEGLI INDIPENDENTISTI (Da Corse Net infos)

(Immagine di apertura da www.revuedepressecorse.org)

 

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