Il 2016 della politica. Per il centrosinistra (e Zedda) il test delle Comunali

È carico di significati politici il voto delle Comunali 2016 a Cagliari, sul quali sono puntati i fari nazionali. Ma sarà anche un test per la Giunta.

Alla fine a Cagliari ci proveranno in sette a battere Massimo Zedda, anche se al momento solo quattro sfidanti del sindaco uscente hanno ufficializzato la propria corsa. Precisamente Paolo Casu, Enrico Lobina, Piergiorgio Massidda e Pierpaolo Vargiu. Mancano ancora il candidato del centrodestra, quello grillino e l’aspirante primo cittadino del movimento cattolico “La quinta A”. È questo il ruolino di marcia delle Comunali 2016, una campagna elettorale sulla quale si sono accesi i fari nazionali proprio per via di Zedda, sindaco con la casacca di Sel ma alleato del Pd, a differenza di quanto avverrà a Torino e Bologna dopo la nascita di Sinistra italiana, gruppo parlamentare alternativo al Partito democratico.

DAL 2011 AL 2016. Insomma, se nel 2011 Zedda scrisse un pezzo di storia politica sarda per essere riuscito nell’impresa di battere il potentissimo dem Antonello Cabras alle primarie del centrosinistra, cinque anni dopo si ritrova a firmare un altro capitolo importante, e ancora aperto, per il centrosinistra nazionale vista la sua capacità di mantenere salda la prospettiva unitaria. Tanto da esserne diventato – con Giuliano Pisapia a Milano e Marco Doria a Genova – uno dei testimonial . È di un mese fa l’appello dei tre primi cittadini alle forze dell’ex Ulivo affinché quel modello vincente di coalizione venga riproposto. A conferma del peso nazionale acquisito dal primo cittadino di Cagliari, va anche ricordata la citazione del suo nome fatta dal premier Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa di fine anno.

TEST REGIONALE.  Ma il voto di Cagliari sarà anche, inevitabilmente, un check per Francesco Pigliaru.  Si voterà nel capoluogo, nella prima città della Sardegna, cioè nel più grande “laboratorio” di verifica dei risultati dell’azione del governo regionale. Il verdetto elettorale cagliaritano –  benché si voti anche in altri centri importanti, come per esempio Olbia – sarà un autonomo indice di valutazione del consenso attorno all’azione della Giunta. Sarà, in definitiva, il più importante tra gli eventi politici previsti per il 2016.

Ma vediamo più nel dettaglio quel che accade nelle due principale aree politiche.

CENTROSINISTRA E DINTORNI. La riconferma di Massimo Zedda da parte della coalizione – col conseguente accantonamento delle primarie – non ha impedito del tutto l’affacciarsi di candidature “di sinistra”. La più rilevante è quella di Enrico Lobina, alla guida del “polo civico indipendentista”denominato “Cagliari Città capitale“.  Lobina, eletto nel 2011 in quota Rifondazione nella Federazione della sinistra, per metà legislatura ha fatto parte della maggioranza. Poi ne ha preso via via le distanze. È certamente il principale candidato a portar via un po’ di voti a Zedda.

L’altro candidato sindaco riferibile in qualche misura all’area di sinistra è Paolo Casu. Un percorso politico vivace: passato dai Riformatori a Sel  sotto la spinta del senatore Luciano Uras, ha poi divorziato anche dai ‘rossi’ per abbracciare la causa sardista. Adesso è un indipendente e alle Comunali del prossimo anno guiderà un cartello civico da trenta liste.

CENTRODESTRA E DINTORNI. I due principali candidati, Piergiorgio Massidda e Pierpaolo Vargiu, sono entrambi ascrivibili al campo del centrodestra. Il primo da ex azzurro, il secondo da liberal-democratico. Ma entrambi si sono posti alla alle guida di due poli civici.  Massidda punta la prua puntata contro i partiti “che hanno deluso i cittadini”, come più volte ha ripetuto; Vargiu ha fondato il movimento “CA_mbia” per intercettare il voto degli astensionisti ed è stato scelto attraverso delle primarie.  Ma in precedenza il suo nome – come del resto quello di Massidda – era stato fatto tra quelli dei possibili candidati ufficiali del centrodestra. Sono stati entrambi bloccati dai veti incrociati. Vargiu – in quanto deputato di Scelta Civica, forza politica che sostiene il governo Renzi – ha avuto il no di Fratelli d’Italia, mentre Massidda ha sbattuto contro il veto del coordinatore di Forza Italia Ugo Cappellacci e della consigliera regionale Alessandra Zedda.

Quest’ultima è a sua volta una potenziale candidata alla carica di primi cittadino del capoluogo sardo. Una parte di Forza Italia ritiene che il suo profilo sia il più adatto a sostenere la difficile sfida con Zedda. Ma lei ha già fatto sapere di non avere alcuna intenzione di correre per le Comunali. E ha indicato un altro candidato: Giuseppe Farris, il leader dell’opposizione in Consiglio comunale. Tuttavia anche su questo nome il centrodestra è diviso.  Tanto che Farris, un mesetto fa, ha detto di non essere disponibile a candidarsi. Probabilmente, una mossa tattica. Infatti il perdurare dell’incertezza sta facendo risalire le sue quotazione ed è opinione diffusa che se  se i partiti del centrodestra gli chiedessero di scendere in campo, Farris difficilmente direbbe di no.

LISTE CIVICHE E PENTASTELLATI.  Quanto alle altre forze politiche, il dato più importante è che ancora non si conosce il candidato del Movimento 5 Stelle. Pare  che al vaglio di Beppe Grillo ci siano due candidati, uno espressione dell’M5S ufficiale, l’altro sostenuto dai Meetup, cioè le piattaforme spontanee. Tuttavia, non filtrano indiscrezioni precise sui nomi.

Sul fronte delle liste civiche non ascrivibili agli schieramenti principali, si attendono le decisioni di  Paolo Matta, il giornalista che guida il movimento civico e cattolico “La quinta A”. Se scioglierà la riserva – e se, come pare certo, i grillini sceglieranno in tempi rapidi il nome che li rappresenterà – i candidati saranno in tutto otto. Un numero così rilevante da rendere altamente probabile che il nuovo sindaco di Cagliari sarà eletto al ballottaggio. Cioè verso metà giugno.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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