“Il Comune di Iglesias chiede a Stato e Regione un impegno concreto affinché vengano ricreate le precondizioni per la possibile riconversione degli stabilimenti della Rwm“, da cui partono le bombe impiegate dai sauditi nella guerra dello Yemen. Tutto “nell’assoluta garanzia e auspicabile ulteriore implementazione degli odierni livelli di occupazione”.
Così recita l’ordine del giorno votato ieri dal Consiglio comunale di Iglesias su proposta del sindaco Emilio Gariazzo. Ovvio, non ci si deve aspettare che la riconversione possa avvenire dall’oggi al domani, ma il messaggio politico è chiaro. L’idea sottesa al ragionamento dei consiglieri comunali è tanto semplice quanto potente: “Iglesias deve essere città di pace e luogo di costruzione di rapporti internazionali di solidarietà”.
Insomma, una prima pietra è stata posta, adesso occorre seguire la strada indicata. Ma Confindustria, Cgil e Cisl, nei giorni scorsi, hanno mostrato scetticismo rispetto alla riconversione della fabbrica. La politica sarda, inoltre, finora ha sempre eluso il problema: né la giunta regionale né l’assemblea di via Roma ha affrontato il tema.
Al contrario, nella seduta di avantieri la Camera dei deputati ha discusso due diverse mozioni che chiedono l’introduzione un blocco sulle esportazioni di armi italiane in Arabia Saudita, come già richiesto dal Parlamento europeo in due occasioni, e la riconversione della fabbrica di Domusnovas-Iglesias. La discussione iniziata lo scorso 17 luglio proseguirà nelle sedute successive.
P. L.
