I successi a Oristano e Selargius modificano gli assetti del centrodestra

I ballottaggi di Oristano e Selargius regalano da un lato il consolidamento di alcuni equilibri tra Forza Italia e alleati, ma dall’altro il cambio di diversi assetti.

Oltre al dato secco della vittoria, col centrodestra che ha conquistato Oristano e mantenuto il governo di Selargius, il risultato dei ballottaggi sardi rivela per un verso il consolidamento di alcuni equilibri tra Forza Italia e alleati, ma per un altro il cambio di diversi assetti, specie se letti in vista delle Regionali del 2019.

Forza Italia si conferma il partito di riferimento, col 16,58 per cento di Oristano, dove il nuovo sindaco è l’azzurro Andrea Lutzu, e il 14,84 di Selargius che ha scelto come primo cittadino Gigi Concu, anche lui berlusconiano (nella foto durante i festeggiamenti di ieri). I ‘padrini’ politici sono però diversi: Lutzu è un fedelissimo dell’ex consigliere regionale Oscar Cherchi, costretto a lasciare la massima assemblea sarda dopo la condanna in primo grado per peculato, nell’ambito dell’inchiesta sui fondi ai gruppi; Concu invece fa parte della componente dell’eurodeputato Salvatore Cicu. Questo significa che nei due Comuni resta fuori dai giochi l’attuale coordinatore sardo Ugo Cappellacci che con Cherchi non è più allineato e con Cicu ha rotto da un pezzo.

L’altro dato politico è la scalata dei Riformatori, secondo partito del centrodestra: i liberal democratici hanno raccolto a Oristano il 5,35 per cento e l’11,85 a Selargius. Un peso importante ai fini della scelta del prossimo candidato di coalizione alle Regionali. Como noto, i Riformatori, attraverso il “Comitato OraScelgoIo” stanno portando avanti la battaglia sull’applicazione del modello delle primarie anche nel centrodestra. E su questo punto non hanno intenzione di fare passi indietro. Tanto che hanno già avuto adesioni da alcuni pezzi dello stesso partito azzurro, nel tentativo di arginare lo strapotere di Silvio Berlusconi nelle scelte locali.

L’eurodeputato Cicu è galvanizzato dal risultato di Selargius. “Non ho vinto io – dice -, ma un candidato che ha saputo valorizzare l’importanza di una coalizione ampia, dando continuità a un lavoro che va avanti da dieci anni”. Concu è stato vicesindaco, con delega al programma, nella giunta uscente di Gianfranco Cappai e, precedentemente, assessore all’Urbanistica. Su Oristano, Cicu sottolinea: “Quello di Lutzu è stato ugualmente un dato straordinario. In entrambi i Comuni il centrodestra è anche riuscito a dare valore all’alleanza con le liste civiche, raggiungendo un perfetto equilibrio tra il ruolo dei partiti e una partecipazione esterna alla militanza strettamente politica”. L’eurodeputato fa infine un passaggio sull’astensionismo: nei ballottaggi di ieri ha votato appena il 42,75 per cento degli aventi diritto. “Purtroppo, a fasi alterne, la bassa affluenza si ripete. Si tratta tuttavia di uno strappo che si può ricucire. Non per banalizzare il segnale dalle urne, ma è stata una domenica con caldo africano. La voglia di vacanza si può capire”.

Il risultato dei liberal democratici lo commenta Michele Cossa, consigliere regionale e per anni coordinatore sardo del partito (l’attuale è Pietrino Fois). “I Riformatori sono stati fondamentali in questa doppia straordinaria vittoria. Siamo l’unico partito davvero sardo che non si è mai piegato alle lusinghe del centrosinistra. Le nostre liste hanno lavorato con una passione e un entusiasmo mai visti prima, mettendo una seria ipoteca sulle prossime elezioni regionali. Adesso avanti con le primarie per la scelta del candidato alla presidenza della Regione. Il nostro obiettivo è liberare la Sardegna dalla cappa opprimente del sistema di potere del Pd e alla sua piccola politica distruttiva di assistenzialismo e clientelismo. Ma, soprattutto, abbiamo il dovere di far ripartire la nostra Isola, restituendo ai sardi speranza e prospettive”.

In queste Amministrative del 2017, l’Udc ha sperimentato un doppio modello: a Oristano si è separato dal centrodestra e ha raccolto il 6,63 per cento, in alleanza col Partito dei Sardi. A Selargius, invece, il partito di Giorgio Oppi è rimasto nel tradizionale perimetro moderato e ha chiuso al 4,79 (è Udc il sindaco uscente Cappai).

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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