Le domande “in pubblico”per una politica trasparente

Altrove – nei paesi anglosassoni in particolare – gli aspiranti candidati a cariche pubbliche vengono sottoposti a una sorta di vivisezione preventiva prima di scendere in campo.

Altrove – nei paesi anglosassoni in particolare – gli aspiranti candidati a cariche pubbliche vengono sottoposti (e lo accettano di buon grado) a una sorta di vivisezione preventiva prima di scendere in campo: affiancati da ‘sparring partners’ che li attaccano con la ferocia dell’avversario più spregiudicato, interrogati da staff di esperti sul loro passato non solo professionale, ma anche personale e intimo. Questo per evitare che, nel bel mezzo della campagna elettorale, l’ avversario tiri fuori dal cilindro qualche vicenda imbarazzante: da un’amante segreta a una tassa non pagata. La ministra della Giustizia di Bill Clinton fu costretta alle dimissioni per non aver versato i contributi della colf. E, per stare più vicini a noi, la ministra italiana Josefa Idem ha dovuto fare altrettanto per un’evasione dell’Imu di poche centinaia di euro.

E’ un modo per tutelare da sorprese il partito di appartenenza e il candidato stesso. Un metodo che viene accettato a partire dall’idea condivisa che la politica è un servizio che può essere reso credibilmente da chi è sempre stato un cittadino integerrimo. L’attività di vivisezionatore o di sparring partner è considerata preziosa e viene anche ben retribuita. E’ vista come un equivalente politico dell’elettrocadiogramma “da sforzo” cui si sottopone chi intende prendere parte a gare impegnative quali la maratona. Meglio decidere di non partecipare alla gara se c’è il rischio serio di interromperla  perché il fisico non regge.

Ovvietà, considerazioni di puro buonsenso. Che, però, in un ambiente politico avvelenato e logorato,  incapace di considerare gli organi d’informazione come i titolari di un “ruolo di controllo” indispensabile per la democrazia, non sempre vengono apprezzate. Sardinia Post ha ugualmente deciso di prestare – in modo del tutto gratuito, sia chiaro – la propria opera da “sparring partner” in vista delle Regionali. Elaborando sistematicamente dei “questionari in pubblico” da sottoporre ai candidati o agli aspiranti tali.

Questionari predisposti con l’obiettivo di metterli davanti alle domande che inevitabilmente saranno rivolte loro dagli avversari e di fornire un strumento per verificare la “capacità di tenuta”. Una strumento certo non del tutto sufficiente, perché le nostre domande sono state elaborate a partire dall’esame di documenti pubblici, facilmente rinvenibili su Internet, mentre in una campagna elettorale “dura” come quella che si annuncia  i vari staff si metteranno al lavoro per raccogliere elementi ulteriori. Diciamo dunque che i nostri questionari pongono domande di base, ma non tutte le domande. E non tutte quelle più imbarazzanti.

Partiamo dalla cronaca politica in atto con una serie di domande a Roberto Deriu, presidente della provincia di Nuoro, che al momento è il solo esponente del Partito democratico ad aver annunciato la sua candidatura alle primarie del centrosinistra.  E che, pur non essendo messo in discussione da qualunque “codice etico” possa essere alla fine approvato (non risulta rinviato a giudizio), ha avuto vicende che hanno fatto discutere.

Naturalmente i lettori possono intervenire per suggerire  nuove domande  o per precisare quelle da noi elaborate. Con l’unica condizione di argomentare in modo produttivo e pacato le eventuali obiezioni e integrazioni. I politici riceveranno il questionario completo (cioè integrato dai suggerimenti) entro tre giorni dalla pubblicazione del questionario proposto da noi.

In ogni caso non consideriamo questo primo questionario, né quello finale,  una “esclusiva”. Dunque non ci offenderemo se le risposte saranno date a organi di informazione diversi dal nostro o se altri organi di informazione le faranno proprie. Abbiamo elaborato, e preciseremo con voi, le domande. Ma, soprattutto, ci interessano le risposte.

G.M.B.

LEGGI le domande a Roberto Deriu

 

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