I giganti di Mont’e Prama, marchio sardo d’esportazione

La Regione investe sui giganti di Mont’e Prama: con 2 milioni di fondi Ue, partono ampliamento del museo di Cabras e piano di comunicazione.

La Regione investe sui giganti di Mont’e Prama, “perché non rappresentano solo un immenso patrimonio culturale – dice Francesco Pigliaru -, ma anche uno straordinario catalizzatore di sviluppo”. Il governatore parla dalla sala giunta di viale Trento a Cagliari, seduto accanto a due rappresentanti della Cultura: a destra il sottosegretario Francesca Barracciu, a sinistra l’assessore Claudia Firino. L’occasione è la presentazione dell’accordo di programma quadro rafforzato. Ovvero, i 2.035.000 euro di fondi europei 2007-2013 che saranno investiti per ampliare intanto il museo civico di Cabras, il Comune dove ricade il villaggio di Mont’e Prama.

giganti

È un capitolo di spesa diviso in cinque voci, quello sui giganti. Con le risorse Ue arrivate in Sardegna da Bruxelles, verrà anche preparato il progetto scientifico per allestire la sezione dedicata alle statue di pietra. E ci sono pure 350mila euro per la campagna di comunicazione. “Ci prepariamo – continua Pigliaru – per far conoscere i giganti nel mondo. L’interesse è massimo, come di recente ho potuto constatare anche a Cabras in un incontro alla presenza di tanti giornalisti stranieri”. Il capo della Giunta sottolinea pure un altro particolare, in vista del nuovo anno: “Ci aspetta un 2015 duro, ma questa amministrazione ha ben chiaro che la cultura sarà uno dei tasselli su cui costruire la crescita“.

I due milioni di fondi Ue – che vanno spesi entro giugno 2015 (diversamente la Sardegna li perderebbe) – sono un passo a due tra Regione e Governo nazionale. “Con questo accordo – osserva la Barracciu – mettiamo a tacere le polemiche, i giganti sono una risorsa non solo per la nostra Sardegna, ma per l’Italia intera. Per questo il ministero per i Beni culturali ha deciso di finanziare anche la campagna di scavi, non appena si concluderà il lavoro che sta portando avanti l’Università”. Da Roma mettono a disposizione 200mila euro, “per un anno e mezzo di nuove scoperte, visto che i tesori di Mont’e Prama non sono solo le statue trovate, ma anche quelle che potrebbero essere ancora sotto terra”.

Sul nuovo piano di comunicazione fa il punto la Firino: “Si tratterà di costruire un sistema organico di informazioni. Con i due milioni dell’accordo quadro certamente chiudiamo un primo percorso cominciato nel 2011. Ma se pensiamo che i Giganti sono rimasti in uno sgabuzzino dagli anni Settanta, va da sé che ci aspetta un rilancio da fare a passo di carica“. Mont’e Prama si prepara a diventare dunque un marchio culturale d’esportazione. “Ma come volàno – sottolinea l’assessore – dell’intero patrimonio archeologico della nostra Isola”.

Sguardo infine alle possibilità di mettere in rete i giganti con l’Expo 2015 di Milano. La Barracciu non esclude che “si possano movimentare le statue, ma certamente utilizzeremo tutto il software realizzato dal Crs4”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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