Hotel in riva al mare da ristrutturare, resta (per ora) il premio del 25%

Lo scoglio è l’articolo 31 del nuovo ddl sull’urbanistica: contiene le norme per riqualificare gli hotel nella fascia dei 300 metri dal mare. Il testo della Giunta, approvato nell’estate 2017 su proposta dell’assessore Cristiano Erriu, prevede un premio volumetrico fino al 25 per cento della cubatura esistente per realizzare sale congressi, centri di bellezza e piscine. Al momento questa soglia è fatta salva anche nella discussione sul ddl avviata nella quarta commissione (Governo del territorio) del Consiglio regionale. La quale, invece, sembra orientata a stralciare disegno di legge un altro articolo della discordia, il numero 43, su “programmi e progetti ecosostenibili” che sarebbero a regia regionale.

Il ddl sull’urbanistica potrebbe essere l’ultima riforma del centrosinistra prima della fine della legislatura. Ma la sua approvazione è in bilico proprio per una serie di divisioni all’interno della maggioranza, frizioni che non nasconde nemmeno Antonio Solinas (nella foto a destra), il dem di Oristano presidente della commissione. “Qualche problema esiste, inutile negarlo – dice a Sardinia Post. Ma la discussione è avviata. Finora abbiamo esaminato trenta articoli, anche grazie alla partecipazione dell’opposizione di centrodestra, perché una legge così importante, e sarebbe il primo testo unico sul governo del territorio, va condivisa il più possibile dall’intera assemblea”.

L’articolo 31 è uno nodo perché contro il premio volumetrico fino al 25 per cento sono schierati gli ambientalisti. Associazioni e movimenti verdi hanno calcolato un potenziale di almeno due milioni e mezzo di metri cubi (che salgono a otto con le nuove volumetrie della tabella A4). Il problema si porrebbe soprattutto per i grandi complessi turistici che, avendo una cubatura di base molto elevata, da quel 25 per cento potrebbero realizzare un nuovo importante investimento volumetrico. Ma per la commissione consiliare non ci sarebbe consumo nuovo territorio e questo sarebbe sufficiente per non modificare la soglia volumetrica al 25 per cento fissata nel ddl. Non solo: rispetto all’articolo della Giunta che limita l’aumento di cubature alla realizzazione di precise interventi come piscine, centri di bellezza e sale congressi, non si esclude la possibilità di permettere pure la costruzione di nuove stanze.

Nulla, però, è deciso, se non il fatto che, a cascata, andrà corretta proprio la tabella A4 allegata al ddl e che fissa le regole per il calcolo delle nuove volumetrie ammissibili nelle zone F (turistiche), quindi lungo le coste, includendo le seconde case. Su “programmi e progetti ecosostenibili”, invece, la discussione sembra chiusa con la scelta – informale ma prevalente – di stralciare l’articolo 43 dal ddl. Risolta pure la questione del lotto minimo in zona agricola che, attualmente, è di tre ettari. I quali  dovrebbero essere sostituiti dall’introduzione del lotto funzionale. Significa che, nelle aree rurali, la richiesta di costruire nuovi volumi verrebbe supportata non dalla dimensione del terreno, ma dallo scopo produttivo dell’intervento, secondo uno schema pensato per imporre il raggiungimento di una redditività minima, fissata per legge.

Sul ddl urbanistica la maggioranza sta provando a darsi un tempo di approvazione. E Solinas lo spiega: “L’obiettivo è arriva al voto in Consiglio regionale prima della paura estiva. Dopo è difficile che si possa dare il via libera alla riforma. Stiamo parlando un testo normativo importante, di 113 articoli, i quali devono mettere ordine alla materia del governo del territorio, ma vista la loro importanza, ripeto, richiedono la più ampia convergenza dell’Aula”. E su questo non ha concesso aperture a soluzioni diverse nemmeno il governatore Francesco Pigliaru che l’altro giorno ha chiuso la porta “all’approvazione del ddl a colpi di  maggioranza“.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

[Nella foto il litorale di Santa Margherita]

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