Gli Enti locali: “Stato spende e spande ma taglia 316 milioni ai Comuni sardi”

Oltre 316 milioni di euro mancano all’appello nelle casse dei Comuni della Sardegna che dal 2013 ad oggi hanno dovuto fare i conti non solo con i tagli nazionali imposti dalla spending review (253,7 mln), dal decreto Irpef per dare copertura agli 80 euro in busta paga (35,1 mln) e dall’Imu agricola (14,4 mln) a cui si aggiungono le sforbiciate regionali sul Fondo unico degli enti locali (11 mln) e sul taglio al fondo povertà effettuato con la manovra sull’Irap (circa 900 mila euro). A denunciare questa situazione il coordinamento degli enti locali (Anci, Aiccre e Asel) e il Consiglio delle Autonomie Locali che hanno fornito una mappa dei tagli.

La Corte dei conti certifica che dal 2010 il comparto degli enti locali ha subito un taglio complessivo di circa 31 miliardi di euro, la stessa magistratura contabile “ha evidenziato un incremento della spesa in capo all’amministrazione dello Stato per 70 mld nel 2013, cioè lo Stato risparmia tagliando non i propri rami secchi ma i servizi nelle periferie. Il Governo continua a dare incarichi a destra e manca perché gli esperti possano portare avanti la spendind review, poi gli elenchi di potenziali sforbiciate si restringono non a tagli di spesa della grande burocrazia, ma per eliminare la presenza dello Stato sul territorio, che si ripercuote sulle comunità territoriali, scaricando sui Comuni l’esazione dei tributi e la chiusura di uffici – taglia corto il presidente dell’Aiccre Sardegna, Tore Sanna -. Non è più in piedi nessuno dei processi legati ad una visione federalistica dello Stato, ma solo una visione centralista che non si trascina dietro la virtuosità del modello francese”.

Secondo il presidente dell’Anci, Pier Sandro Scano, “i Comuni hanno dato un contributo al risanamento della finanza statale assolutamente spropositato con il taglio del 50% dei trasferimenti. Ora è in preparazione il decreto enti locali con interventi compensativi ma non tali da cambiare il quadro. Il Patto di stabilità va eliminato, perché è un esercizio pazzesco di autolesionismo, se non un contributo formale allo Stato – ha aggiunto – stiamo arrivando ad un livello di non sostenibilità”.

Giuseppe Cappai, sindaco di Sant’Andrea Frius, a nome del Cal ha rilevato “le molte criticità messe in evidenza anche con il parere sulla manovra regionale 2015”, mentre Rodolfo Cancedda, dell’Asel, ha spiegato che si tratta di “un’operazione verità nei confronti dei cittadini”.

 

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