All’indomani della vittoria di Francesco Pigliaru alle elezioni regionali, gli ambientalisti fanno gli auguri al neo-governatore e lanciano un appello affinché annulli le modifiche al Piano Paesaggistico approvate dalla Giunta Cappellacci due giorni prima delle elezioni. Lo fanno in due note distinte. La prima firmata da Gruppo d’intervento giuridico, Amici della terra e Lega per l’abolizione della caccia. La seconda da Legambiente, Italia Nostra, Fai, Inu e Wwf. Il coro è unanime. “Ci sentiamo di fare fin da subito una richiesta pressante, che andremo a formalizzare quando vi sarà l’insediamento della nuova Giunta regionale”, scrive Stefano Deliperi: “Vengano adottati provvedimenti di revoca delle deliberazioni di Giunta regionale n. 45/2 del 25 ottobre 2013 di prima adozione e n. 6/18 del 14 febbraio 2014 di approvazione definitiva dello stravolgimento del piano paesaggistico regionale da parte dell’Amministrazione Cappellacci. Uno stravolgimento del Ppr illegittimo – prosegue Deliperi – contro il quale lo stesso Pigliaru ha avuto parole durissime, preannunciando la difesa della pianificazione paesaggistica. Ora la revoca è dovuta, necessaria, una scelta di buon senso. Il primo bel segnale di legalità e di rispetto dell’ambiente”.
“Manifestiamo la volontà di contribuire alla tutela e alla valorizzazione del territorio della nostra Regione e pertanto, facciamo richiesta, fin da ora, di un incontro in cui poter esaminare le relative prospettive programmatiche”, si legge invece nella seconda nota, che richiama immediatamente l’attenzione del neogovernatore sulle procedure di revisione del Ppr. “Abbiamo già evidenziato l’illegittimità della delibera, approvata in assenza della conclusione della procedura di Valutazione Ambientale Strategica.Si chiede pertanto di attivare il procedimento per provvedere, nell’ambito delle prerogative attribuite e nei modi e nei tempi consentiti, alla revoca o all’annullamento delle citate delibere nella consapevolezza che la salvaguardia dei paesaggi delle coste e delle zone interne deve costituire la risorsa strategica per promuovere uno sviluppo sostenibile della Sardegna”.
