Finanziaria, bocciato emendamento su fondi alluvione 2013

Polemiche in Aula per la mancata approvazione di un emendamento finalizzato a destinare l’1% del Fondo unico a ristorare i danni patiti dai privati durante l’alluvione del 2013. La proposta di modifica presentata e poi ritirata da Mario Tendas (Pd), è stata fatta propria da Forza Italia su sollecitazione del consigliere Giuseppe Fasolino. Dopo che il Consiglio ha respinto l’emendamento, Fasolino ha parlato di “maggioranza ottusa”: “Si chiedeva un minimo sforzo a favore di cittadini, padri di famiglia e imprenditori, che non hanno ancora avuto nulla dallo Stato nonostante le promesse dei tre Governi alternatisi a Palazzo Chigi dal giorno della calamità ad oggi. Noi non molleremo la presa e continueremo a fare opposizione dura a chi divide la Sardegna in territori di serie A ed altri di serie B”.

Via libera anche all’articolo 5 della manovra su “Disposizioni in materia di enti locali, pianificazione paesaggistica urbanistica, edilizia residenziale pubblica e lavori pubblici”. Nel pomeriggio il Consiglio regionale ha approvato una serie di misure, con in testa quella che determina il Fondo unico degli enti locali per l’anno 2016 in 551,470 milioni di euro. Di questi, 484,705 mln a favore dei Comuni, 65,665 a favore di Unioni dei Comuni, Città metropolitana e Province, 500mila euro per la provincia di Nuoro per il funzionamento del museo Man e altri 600mila euro per studi di compatibilità idraulica e geologica. Un’altra disposizione riprogramma stanziamenti per l’attuazione del Piano paesaggistico regionale e per l’attuazione di politiche urbane, mentre è autorizzata la spesa di 2,9 milioni per le attività di revisione del Ppr e la redazione del Ppr nelle zone interne dell’Isola. Passano anche due emendamenti aggiuntivi, entrambi presentati da Sel, di cui la Giunta ha chiesto il ritiro prevedendo l’impugnazione da parte dello Stato, trattandosi di materie non di competenza della Regione. Il primo prevede che “avanzi di amministrazione degli enti locali possano essere impiegati in progetti e opere da realizzarsi per il miglior utilizzo sociale ed economico di proprietà comunale e del demanio assegnati al comune, compresi quelli dismessi dallo Stato e sui quali è subentrata la Regione secondo l’articolo 14 dello Statuto”. L’altro, che “ai piccoli comuni sardi non si applicano le sanzioni previste per il mancato rispetto del Patto di stabilità interno per il 2015”.

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