Finanziaria 2016, Arru fa i conti della Sanità: “Servono più soldi”

Luigi Arru, l’assessore regionale alla Sanità, avrebbe voluto 120 milioni in più rispetto ai 3,687 miliardi ottenuti con la nuova Manovra.

Luigi Arru non è contento. Per gestire le Asl sarde, l’assessore regionale alla Sanità avrebbe voluto disporre di 120 milioni in più, rispetto ai 3 miliardi e 687 milioni ottenuti con la Finanziaria 2016. Arru ha parlato della questione in commissione Bilancio, dove è stato chiamato per illustrare il Piano di rientro triennale inserito nella nuova manovra. E con la annualità 2016 si comincerà ad azzerare il buco da 750 milioni che si è accumulato negli anni in Sardegna, per via della spesa sanitaria andata controllo.

I 120 milioni in più che Arru avrebbe gradito per la Sanità, sono la somma di una serie di voci che l’assessore ha illustrato, punto per punto, attraverso dodici slide proiettate durante l’audizione.

L’esponente della Giunta ha cominciato proprio dalle risorse destinate al disavanzo da ripianare. Arru avevo chiesto 300 milioni, invece l’assessorato alla Programmazione, guidato da Raffaele Paci, gliene ha assegnati 280. Cioè 20 in meno.

Ecco poi i 25.271.000 euro sollecitati per “la mobilità interregionale sanitaria“. Ma su questo capitolo di spesa “non sono stati previsti fondi”, si legge nella slide. Lo stesso è avvenuto con i 10.823.000 che l’assessore avrebbe voluto per coprire “il raggiungimento degli obiettivi di carattere prioritario a livello nazionale”.

Arru è quindi passato alle “voci sottostimate”, cioè interventi per i quali sono state stanziate delle somme considerate insufficienti dallo stesso assessore. Nell’elenco figurano intanto “i contributi per le borse di studio destinate alla frequenze delle scuole di specializzazione in medicina”. Gli uffici della sanità avevano chiesto “10 milioni complessivi”, ma ne hanno ottenuti 7. La differenza è di 3 milioni. Ancora: per l’assistenza penitenziaria, rispetto ai 4.900.000 euro sollecitati, la Finanziaria 2016 ne ha previsti 2.500.000. Il saldo negativo è di 2.400.000 euro.

Il taglio più importante, sempre stando alla ricostruzione fatta da Arru nella commissione Bilancio presieduta dal dem Franco Sabatini, è relativo alla spesa per investimenti: a fronte di una proposta di assegnazione pari a 29.654.000 euro, ne sono stati attribuiti 5. La differenza è di 24.654.000 euro.

Arru ha proseguito segnalando lo stanziamento destinato ai Comuni per “il ricovero degli animali domestici“: l’assessore aveva chiesto 500mila euro, ma non ha ottenuto risorse. Idem sul Piano di prevenzione, per il quale non è stato destinato nulla rispetto ai 350mila sollecitati.

Di 32.045 euro è invece diminuita la quota per le Politiche sociali, passate dai 242.592 del 2015 ai 210.547 del 2016. Ammonta invece a 30 milioni in meno la quota di risorse messa in Finanziaria per “le provvidenze a favore di talassemici, linfopatici, emofilici e nefropatici”, con una diminuzione di 17 milioni rispetto ai 47 della Manovra 2015. Il capitolo sui “contributi ai Comuni per il sostegno delle persone con handicap gravi” è stato ridotto di 5 milioni, dagli 89 di un anno fa agli 84 del 2016. Per “l’assistenza domiciliare degli non autosufficienti” sono stati previsti 10 milioni per il 2016 contro i 15 della precedente Finanziaria.

Quanto ai Plus (Piani locali unitari dei servizi alla persona), nella Finanziaria 2016 ci sono 20 milioni. Arru ne aveva chiesto 24. Due milioni in meno (da 12 a 10) per “le azioni di integrazione socio-sanitaria“, con le quali l’assessore ha chiuso le slide.

La somma precisa di tutte le voci è di 120.480.045 euro che avrebbe portato lo stanziamento totale della Sanità a 3.807.480.045 euro, visti di 3.687.000.000 assegnati con la Manovra 2016. Di cui 3.423.500.000 per le Asl e 263.500.000 destinati all’inclusione sociale. Nel 2015, però, la Sanità aveva ottenuto 420 milioni in meno, pari 3 miliardi e 267 milioni. Di cui 244 milioni per l’inclusione.

Sulla posizione espressa da Arru in commissione Bilancio non ci sono commenti ufficiali. Ma non si esclude che nel centrosinistra si possa aprire un caso o una reazione a catena, con analoghe puntualizzazioni da parte di altri esponenti della Giunta.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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