Expo e maialetti, i senatori del Pd: “Si portino precotti, la Lorenzin dia l’ok”

Si può e si deve consentire alle carni sarde trattate termicamente di essere presenti all’Expo. Il Ministero ha la possibilità di attivare un corridoio sanitario analogo a quello garantito ai paesi extra Ue, applicando le procedure europee decise a Novembre e che stanno per essere pubblicate. In questo modo si potrà rafforzare l’offerta produttiva Italiana in occasione dell’importante vetrina mondiale dell’Expo”. Lo chiedono, in un’interrogazione presentata al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, alcuni senatori del PD tra cui i sardi Silvio Lai, Giuseppe Luigi Cucca, Ignazio Angioni e Luigi Manconi. Nell’interrogazione si fa riferimento a tutte le normative che garantiscono i requisiti sanitari riguardanti la sanità animale. Di termizzazione, in un’intervista a Sardinia Post, parla anche Andrea Sarria, presidente dell’Ordine dei veterinari Nord Sardegna.

I senatori Lai, Manconi, Cucca, Angioni e Manconi evidenziano come il virus della peste suina sia totalmente eliminato da carni che siano state sottoposte a trattamenti oltre i 90 gradi. “I prodotti cosiddetti termizzati in base a studi scientifici e a direttive UE sono considerati indenni dalla trasmissione della peste suina. E le normative comunitarie chiariscono senza alcun dubbio che tipo di trattamenti consentano la produzione, trasformazione e distribuzione di prodotti di origine animale”. Tra le altre cose è stato anche firmato un protocollo d’intesa già nel 2013 tra la Regione Sardegna ed il Ministero della Salute per l’applicazione delle direttive Ue. Alcune aziende sarde hanno dunque predisposto impianti per il trattamento delle carni suine e per renderle conformi a quanto previsto dall’Unione Europea. Senza dimenticare poi che all’Expo di Milano parteciperanno oltre 100 paesi extra UE e che si è reso necessario stabilire delle regole speciali per permettere a decine di nazioni, cui erano precluse le esportazioni, di far conoscere i loro prodotti a milioni di visitatori. Le stesse procedure possono essere attivate anche dall’Italia per le carni suine sarde trattate termicamente.

Le richieste fatte sono due: “Il ministero della salute emani rapidamente i regolamenti per le aziende sarde come da impegni previsti nel protocollo del 2013 per la produzione e commercializzazione dopo le sperimentazioni effettuate positivamente e, nel frattempo, si usi per le carni sarde lo stesso meccanismo pensato per i paesi extra Ue per consentire la presenza delle carni sarde all’Expo”.

I democratici dicono: “In questa battaglia siamo a fianco delle aziende che operano nella legalità e nella correttezza e della Regione Sardegna che con gli assessori alla Sanità e all’Agricoltura chiedono solo che si rispettino le regole europee anche per l’Isola”. E ancora: “Per la Sardegna e per gli operatori del settore sarebbe un’occasione importantissima e da non perdere e sarebbe difficile accettare che il governo possa riservare un trattamento di rango inferiore rispetto a quello consentito ad altri paesi”. Da qui la richiesta di intervento rivolta al Ministro della salute. “Le direttive Europee dicono “sì” alla presenza delle carni sarde all’Expo di Milano, non sia proprio il Ministero a bloccare la partecipazione di questo prodotto ad una vetrina di rilevanza mondiale e ad un’irripetibile occasione di promozione”.

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