L’ex San Raffaele si chiamerà Mater Olbia. Renzi: “Faremo la nostra parte”

L’ipotesi che il San Raffaele targato Qatar lasci Olbia sembra scongiurata. La struttura ora ha anche un nome: si chiamerà Mater Olbia, come annunciato dal parlamentare del Pd Giampiero Scanu. Un ulteriore particolare a margine dell’incontro a Palazzo Chigi con la Qatar Foundation Endowment, durante il quale il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, ha ribadito l’impegno del Governo per sbloccare la situazione. “Siamo molto felici di questo incontro. Abbiamo ribadito l’intenzione del Governo di accompagnare questo investimento – ha dichiarato Delrio – come tutti gli investimenti in Italia, perché sappiamo che gli investimenti stranieri possono creare lavoro, in questo caso occupazione qualificata”. Sarà il premier Matteo Renzi in persona a fare pressione per superare gli ostacoli tecnici alla conclusione della trattativa. Il che significa che il Governo interloquirà direttamente con i curatori fallimentari che rappresentano l’ultimo ostacolo per la cessione delle aree intorno all’edificio che dovrà ospitare il nuovo ospedale d’eccellenza che nasce dalla partnership tra la Qatar Foundation Endowment e il Bambin Gesù. Questa mattina il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, con il sottosegretario Graziano delrio ha incontrato Rashid al Naimi, Ceo della Qatar Endowment, Lucio Rispo, plenipotenziario della QF nella trattativa, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru e il deputato del Pd, Giampiero Scanu. Le notizie filtrate dall’incontro fanno tirare un sospiro di sollievo. Dopo l’accordo tra Governo e Regione, l’ultima trattativa con i curatori fallimentari per i 60 ettari intorno all’edificio bianco alle porte di Olbia sarà condotta direttamente da Renzi. “A fronte di questa nostra determinazione ribadita la fondazione del Qatar ha confermato tutto l’interesse a proseguire l’investimento. Credo questa sia una buona notizia e continuiamo a lavorare”, ha aggiunto Delrio a margine dell’incontro organizzato a seguito degli ultimi ostacoli emersi per conclusione dell’accordo . “Da maggio in poi, da quando cioè siamo entrati in campo come Governo a fianco della Regione Sardegna, – ha ricordato – abbiamo accelerato moltissimo le cose. Abbiamo fatto modifiche alla legge, è stata cambiata la pianificazione regionale, è stato fatto un preaccordo. Adesso manca poco per concludere tutto”.

Pigliaru: “Ne accompagneremo la realizzazione”

“Governo nazionale e regionale, come hanno fatto in questi mesi, accompagneranno fino in fondo questo progetto fino alla sua realizzazione”. Sono state queste le prime parole del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, nel commentare l’esito dell’incontro tenutosi oggi a Palazzo Chigi, tra il Governo, la Regione e la Qatar Foundation in merito all’ex Ospedale San Raffaele di Olbia, le cui sorti potrebbero essere risollevate dalla Qatar Foundation, pronta a un maxi investimento per la riqualificazione della struttura della provincia gallurese fino a un miliardo e 200 milioni di euro in 10 anni.. “Abbiamo avuto oggi – ha aggiunto Pigliaru – una riunione molto importante, alla presenza anche del primo ministro Matteo Renzi. La notizia che ci rende soddisfatti è la forte conferma dell’intenzione della Qatar Foundation a procedere nell’investimento, per arrivare fino in fondo a questo progetto importantissimo per la Sardegna. Nonostante gli ostacoli incontrati che in questi giorni hanno messo persino in dubbio la fattibilità dell’iniziativa – prosegue Pigliaru – di passi ne sono stati fatti molti negli ultimi mesi”. “Abbiamo firmato molti accordi – ricorda il governatore – e il settore pubblico ha dato risposta certa e rapida. Ora inizia la partita che riguarda la procedura fallimentare. Il Qatar deve mettersi d’accordo con le banche proprietarie dell’immobile che stanno acquistando e poi con i curatori della procedura fallimentare”.

Trenta milioni alle banche, ora la trattativa con i curatori

Trenta milioni di euro per l’edificio. Su quersta cifra il Qatar ha raggiunto l’accordo con il pool di banche (capofila la Sardaleasing) che aveva la proprietà dello stabile dopo l’apertura della procedura fallimentare della fondazione Monte Tabor di Don Verzè. Ora la palla passa a Renzi, insieme al Qatar, che deve trovare un accordo con i curatori fallimentari per la cessione dei terreni circostanti. La cifra che balla varia tra i 4 e i 5 milioni di euro, e su queste basi potrebbe raggiungersi un accordo definitivo che farebbe chiudere la vicenda San Raffaele dando il via libera ai lavori, con un affare che potrebbe concludersi con un esborso complessivo tra i 35 e i 38 milioni di euro, in linea con le previsioni. Poi potranno partire i lavori, che nelle intenzioni del fondo del Qatar dovranno terminare entro la metà di marzo del 2015.

L’ultimatum del Qatar a Renzi e alla Regione per sbloccare la trattativa

Il Qatar aveva inviato una settimana fa una lettera al premier Renzi e al presidente della Regione Pigliaru nella quale si dava un ultimatum: la riunione di oggi doveva essere l’ultima occasione per avere rassicurazioni decisive. Così è stato. Il nuovo San Raffaele si farà ad Olbia, dove nel frattempo era già partita la caccia a nuovi terreni. Ma dopo che da Roma il decreto Sblocca Italia ha posto tutte le basi per un’accelerazione burocratica al cantiere di Olbia, l’intervento di Renzi potrebbe avere un peso decisivo. Ora si attendono notizie dai curatori fallimentari (l’avvocato Salvatore Sanzo e i commercialisti Luigi Saporito e Rolando Brambilla) che si erano opposti all’operazione presentando un esposto alla procura della Repubblica di Milano nel quale avevano segnalato ai magistrati la possibile violazione delle norme che permettono di cedere ad altri i beni di una società sottoposta a concordato preventivo fallimentare. Il progetto che promette investimenti da un miliardo e 200 milioni di euro in 10 anni a Olbia è ora bloccato per una vicenda giudiziaria.

Per acquisire i terreni serve il via libera del tribunale

In pratica i terreni non possono ancora essere ceduti senza l’autorizzazione del tribunale fallimentare, necessaria in caso di concordato, che per ora non c’è. Lo stesso edificio che tecnicamente non è mai entrato nel pieno possesso nemmeno del gruppo di Don Verzè dal momento che venne costruito grazie a un leasing. Dunque il San Raffaele di Don Verzè ha iniziato a pagare le rate al gruppo di banche che compongono la cordata che ha concesso il leasing (Sardaleasing, gruppo Banco di Sardegna, in testa, poi Unicredit, Mediocredito, Banca Intesa e MontePaschi) le quali però conserverebbero la proprietà dell’immobile fino al saldo totale del debito. Saldo che non si è potuto completare a causa del fallimento. Fino a oggi, dunque, banche e società di leasing restavano proprietarie del bene, ma con una proprietà vincolata, perché i curatori devono garantire che il prezzo di vendita sia equo e tale da soddisfare, almeno in parte, anche gli altri creditori del gruppo fallito. Ora c’è il via libera dalle banche e dei curatori per l’edificio. Manca solo quello dei curatori fallimentari per i terreni. Poi il nuovo San Raffaele targato Qatar e Bambin Gesù potrà essere finalmente una realtà.

Sardaleasing ha ceduto il San Raffaele al Qatar per 30 milioni di euro

Pochi giorni fa era stato ragiunto l’accordo con la Sardaleasing, che aveva trovato la quadra e aveva chiamato Lucio Rispo, plenipotenziario della Qatar Foundation of Endowment, per la cessione definitiva dell’edificio che ospiterà l’ospedale che prenderà il posto del San Raffaele. La cifra concordata è di 30 milioni di euro. A confermarlo era stato proprio il presidente di Sardaleasing, Franco Rabitti, a capo del pool di banche che era proprietaria dell’edificio dopo il leasing concesso alla Fondazione Monte Tabor di Don Verzè. “Abbiamo raggiunto un accordo definitivo con la procedura fallimentare e con il Qatar per la cessione dello stabile dell’ex San Raffaele per una cifra di 30 milioni di euro – spiegava Franco Rabitti – abbiamo rinunciato a molti soldi per transare, a dimostrazione che siamo persone serie e che abbiamo a cuore il futuro del territorio. Il Qatar ha ricevuto la conferma scritta con il nostro Iban, ora tocca a loro concludere e rapportarsi con la parte politica”.

Giandomenico Mele

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