Europee, Pigliaru in campo per Soru

Renato Soru ha cominciato da la campagna elettorale per le Europee. Il Pd sardo al completo, a partire dal presidente Francesco Pigliaru e dal segretario Silvio Lai.

Renato Soru ha cominciato dal T-hotel di Cagliari la campagna elettorale per le Europee del prossimo 25 maggio. Ad accompagnarlo il Pd sardo al completo, a partire dal presidente della Giunta Francesco Pigliaru e dal segretario Silvio Lai. Quattrocento persone in sala, tra cui assessori e consiglieri regionali, parlamentari ed ex, più i dirigenti del partito arrivati anche dal Sulcis, dal Medio Campidano e dall’Ogliastra.

È stato proprio Pigliaru a precedere l’intervento di Soru, (tra i due una lunga stretta di mano a inizio convention), dopo che avevano già parlato il segretario cittadino di Cagliari, Yuri Marcialis, quello provinciale Thomas Castangia e Lai. “Renato Soru a Bruxelles – ha detto il presidente della Regione – vuol dire tenere alto uno sguardo, una prospettiva: Soru, come nessuno, coniuga spirito innovativo e una visione moderna, completa e compiuta di Sardegna nel mondo. La nostra Isola deve diventare la piattaforma logistica di un’Europa che non escluda nemmeno la sponda sud del Mediterraneo”.

Pigliaru ha quindi fatto il punto sui risultati romani incassati dalla Giunta nella giornata odierna, a cominciare “dallo sblocco dei 52 milioni per la mobilità in deroga. Ovviamente non è agli ammortizzatori sociali che guardiamo per rilanciare la Sardegna, ma adesso questi soldi ci servono”. Quanto alla revisione del patto di stabilità, altro tema in agenda nel confronto col Governo nazionale, Pigliaru ha parlato “di trattativa molto avanzata, lo Stato riconosce che alla nostra Isola è autorizzata una spesa ridottissima, pari solo al 40 per cento delle entrate, una proporzione indicente”. Il capo della Giunta, andato a Roma insieme agli assessori Raffaele Paci (Programmazione) e Virginia Mura (Lavoro), ha anche preso parte alla Conferenza delle Regioni “la quale, unitariamente, chiederà al Consiglio dei ministri di escludere dal patto di stabilità le spese per l’edilizia scolastica”.

È durato mezz’ora l’intervento di Soru che ha salutato la platea con una battuta: “Non ero abituato a tutti questi complimenti, ringrazio intanto il presidente della Regione”. L’ex governatore ha rilanciato dapprima “la nuova idea di Europa, un nazione ancora da costruire ed è a questo processo che la Sardegna deve dare il suo contribuito. Fino a qualche anno fa, i singoli Paesi del Vecchio Continente sono potuti crescere da soli, raggiungendo anche alti livelli di benessere. Ma le dimensioni del mercato sono diventate globali, nuovi Stati ci fanno concorrenza. L’Europa è obbligata a reinventarsi, se vuole evitare il declino”.

Per Soru, dunque, “l’Ue è una grande occasione, anche se non ancora sfruttata. Pensiamo ai tassi di interesse abbattuti, un’operazione che all’Italia ha permesso un risparmio annuo di 35 miliardi, risorse che si sarebbero potute destinare alle infrastrutture, ma la politica dei personalismi ha prevalso. Non deve succedere più. Anche alla Sardegna l’Europa dà una possibilità: quella di realizzare la propria autonomia. Culturale, economica e sociale. Il che non significa stare da soli, ma diventare più bravi degli altri. Perfino nel guardare alla povertà dell’Africa, una miseria che ci è vicina e non ci lascia in pace. Da lì arrivano uomini, donne, giovani, passioni, a cui dobbiamo aprirci”.

Sulla candidatura unica del Pd, ha riflettuto Lai, ugualmente ringraziato da Soru a fine discorso, “per l’opportunità che mi è stata data. Io – ha detto Soru – all’inizio ero indeciso, ma poi mi sono convinto che la Sardegna può avere un europarlamentare. Un rappresentante dell’Ue che non guardi al proprio orticello, ma sia ambasciatori di tutti i popoli”. Il segretario regionale ha spiegato che “solo con una candidatura autorevole, come quella di Renato, il 25 maggio possiamo raggiungere il traguardo dell’elezione. E da oggi – è stato l’invito alla platea, bussate in tutte le porte a chiedere il voto. Il nome di Renato ci permette di convincere anche quegli elettori che vogliono andare oltre le appartenenze”.

Alessandra Carta

(@alessacart on Twitter)

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