“Non basta una legge ordinaria, tantomeno un decreto della Ragioneria dello Stato per applicare alla Sardegna le riserve erariali, per trattenere ciò che ci spetta, perché lo impedisce lo Statuto con l’articolo 8 che fissa per ogni imposta la quota che resta nell’isola e quella che finisce nelle casse statali“. Così l’assessore della Programmazione Raffaele Paci replica a Forza Italia che questa mattina aveva denunciato la sottrazione da parte dello Stato, per effetto di un decreto del Mef, di una quota delle maggiori entrate spettanti Sardegna.
L’assessore ricorda inoltre che anche la Consulta nel 2012 “ha sancito che quell’articolo dello Statuto impedisce al Governo di applicare riserve erariali all’Isola, non solo in casi specifici ma in generale”. “Abbiamo aperto immediatamente l’interlocuzione con il Governo e con la Ragioneria – spiega Paci – per garantire che si tenga conto delle peculiarità della nostra Regione anche alla luce dell’accordo stipulato il 21 luglio (sul pareggio di bilancio per il 2015, ndr). Sbaglia completamente chi, come Forza Italia, ritiene che nessuna norma difenda la Sardegna dalla decisione del Governo di acquisire tutte le nuove imposte senza tener conto delle quote spettanti alle Regioni e in particolare di quelle che spettano all’Isola”. Rispetto all’accordo siglato tra Pigliaru e Padoan sull’assenza di vincoli di spesa all’interno pareggio di bilancio per il 2015, Paci sostiene che “mai abbiamo parlato, nel corso di quelle trattative, di rinuncia alle nostre garanzie contro le riserve erariali. Lo abbiamo detto esplicitamente e lo abbiamo ribadito formalmente in due lettere inviate al ministero. Ed è la sentenza della Corte Costituzionale n. 241 del 2012 che ci dà questa forza”.
