Direzione Pd, Cucca non si dimette: “Ripartiamo da una gestione unitaria”

È cominciata con quasi un’ora di ritardo la Direzione regionale del Pd, la prima dopo la sconfitta alle Politiche del 4 marzo. E in Sardegna il risultato elettorale è stato ancora più pesante per il partito che, rispetto al voto del 2013, ha perso il 41,6 per cento del consenso, il peggior risultato in Italia, come calcolato dagli analisi dell’Istituto Cattaneo (leggi qui).

A Oristano, nella sede Pd di Canepa, i lavori li ha aperti il segretario regionale Giuseppe Luigi Cucca che ha proposto una gestione unitaria del partito. “L’unico modo per ripartire – ha detto – è fare autocritica, con umiltà, e provare a ricomporre i pezzi di un partito disgregato. C’è bisogno di un’assunzione di responsabilità che inevitabilmente deve partire dal segretario regionale, ma non può non coinvolgere tutto il partito e il gruppo dirigente che lo ha governato in questi anni: il calo vertiginoso dal 36,20 per cento del 2008 al 25,15 del 2013 per finire col  14,82 di quest’ultima tornata elettorale, non può certamente essere attribuito ai nove mesi dell’attuale segreteria”. Qui la relazione completa di Cucca, seduto al tavolo insieme alla presidente Lalla Pulga e al vicesegretario Pietro Morittu (nella foto di copertina).

Cucca, di fatto, ha rispedito ai mittenti la richiesta di dimissioni, come nei giorni scorsi ha espressamente chiesto la componente dell’eurodeputato Renato Soru, che è l’attuale minoranza interna. Ma lo stesso hanno sollecitato i popolari-riformisti di Cabras-Fadda. I quali valgono una delle due metà della maggioranza e hanno fatto sapere a Cucca di non considerarlo più un leader condiviso attraverso Morittu. Cucca venne eletto con le Primarie del 2017, quando ci fu la saldatura tra i popolari-riformisti e l’area più vicina al segretario, cioè i renziani della prima ora e gli ex Ds.

Adesso si tratta di capire se la proposta Cucca verrà accolta dalla Direzione. Ma per come si sono posizionarte nei giorni scorsi le correnti Cabras-Fadda e Soru, sembra difficile l’accordo. Anche perché Cucca aveva già una segreteria unitaria, visto che ne facevano parte pure i soriani attraverso Giuseppe Frau, Barbara Cadoni e Antonio Piu, dimissionari l’8 marzo scorso.

A Oristano si profila una Direzione lunga e che proprio per la delicatezza del confronto – in ballo c’è la stessa leadership del segretario – Cucca ha deciso di convocarla a porte chiuse. Quindi senza giornalisti e militanti che non fanno ufficialmente parte dell’organismo interno.

La partita si giocherà tutta sui numeri, perché a Cucca servono quelli per confermarsi alla guida del Pd sardo. Non che oggi possa essere messo nell’angolo, dal momento che l’eventuale sfiducia va votata in Assemblea. Ma la convocazione del parlamentino dem sarebbe un puro atto formale.

È proprio nel solco di un passo indietro di Cucca che giovedì Dolores Lai, ex assessora nel Comune di Sassari, ma anche ex consigliera provinciale, si è autocandidata alla segreteria, in sostituzione di Cucca.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

[Foto d’archivio]

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