La difesa di Cicu: “Del tutto estraneo. Terreno acquistato con amici”

L’europarlamentare Salvatore Cicu è rientrato in Sardegna proprio ieri. Ad attenderlo un importante impegno politico: il convegno a Quartu Sant’Elena della delegazione italiana del Ppe al Parlamento europeo. Intervistato da L’Unione sarda al suo arrivo in aeroporto ribadisce l’estraneità all‘inchiesta della Dda di Cagliari che lo vede tra i 17 indagati per riciclaggio di denaro della Camorra, clan Casalesi. E non resiste, invoca l’etichetta della “giustizia a orologeria”, proprio alla vigilia dell’appuntamento Agenda Europa Italia 2020, presenti anche Brunetta e Tajani.

Sull’inchiesta choc sui tentacoli della Camorra in Sardegna e del suo coinvolgimento non ha dubbi: “Dimostrerò la mia totale estraneità”. Su quel terreno e gli investimenti contestati a Villasimius dice di “averlo acquistato insieme ad alcuni amici che ne hanno poi curato la vendita“. In quel periodo – ricorda – faceva parte del governo Berlusconi come sottosegretario alla Difesa: “Non avevo tempo per la gestione diretta”, dice.

Durante la conferenza stampa convocata oggi, l’europarlamentare ha aggiunto: “Essendo un avvocato mi rendo conto che sarà un processo lungo e che il mio nome all’interno di un contesto di questo genere se c’è oggi ci sarà per tutto il processo. Sarà una battaglia per me lunga e mi spiace che le persone che mi stanno vicino vivano in uno stato di sofferenza che non merita”. “Ho agito in buona fede e sono schifato dall’essere collegato a questo sistema. Ancora oggi non so chi sono gli acquirenti. Il discrimine è tra buona fede e dolo, perchè se avessi saputo non avrei mai partecipato ad una schifezza del genere. Se è una schifezza, perché non conosco gli atti e non so delle altre persone coinvolte nella vicenda”, prosegue Cicu.

“L’episodio risale a circa 12 anni fa, quando ero sottosegretario alla Difesa e rispetto al mio ruolo pubblico questa vicenda non ha niente a che fare – spiega – Io partecipai ad un’asta pubblica e all’acquisto di un terreno con due amici, Paolo Cau e Luciano Taccori (ex sindaco di Sestu, ndr), e decidemmo di dare un mandato fiduciario a Cau per acquistare una quota di quel terreno e proprio per questo obiettivo accesi un mutuo. Nessun socio occulto ma tutto tracciabile – afferma l’esponente di Fi – Quel terreno fu comprato e avevamo l’idea di ottenere, attraverso la legge 488, un contributo per un finanziamento in vista della realizzazione di un’opera turistica. E pensate – ricorda – da ‘potente sottosegretario alla Difesa’ quella richiesta ci venne bocciata. Decidemmo poi di vendere per rientrare delle spese sostenute per l’acquisto e vendemmo, per quanto ricordo, allo stesso prezzo ottenuto acquistando il terreno. Con il mandato fiduciario il terreno fu ceduto, ma io non conosco nessuno, non ho mai partecipato a nessun incontro con gli acquirenti e non ho mai conosciuto questi signori che hanno comprato. Non li ho mai sentiti telefonicamente e se avessi solo avuto il semplice dubbio arei preferito tenermi i debiti”.

Cicu ha spiegato che il mandato fiduciario è stato posto in essere perchéin quel momento l’eurodeputato era sottosegretario alla Difesa, “con deleghe particolari del ministro Martino che mi portavano spesso a viaggiare”. Di Cau e Taccori parla di “amici di cui mi fidavo e di cui mi fido. Tra ieri, da quanto ho saputo che c’era la Guardia di Finanza nel mio studio a Cagliari, e oggi non li ho sentiti”. Poi aggiunge: “in questa operazione ci sto perdendo, anche perché è stato fatto un accertamento tributario nei confronti di Cau”. Per questo motivo Cicu spiega che ogni mese effettua a favore di Cau (“per non lasciare da solo un amico”) un bonifico “di 500 euro per pagare Equitalia. Tutto tracciato e c’è anche un ricorso pendente in Cassazione e siamo in attesa di questa sentenza”. E sul ruolo dell’ex governatore, che era stato sentito nel novembre 2011 per una cassetta di sicurezza ma che non risulta tra gli indagati della Dda: “Ugo Cappellacci? in quel periodo eravamo amici da qualche anno. Ci frequentavamo e gli chiesi la pura cortesia, essendo lui un commercialista di uno studio importante, di verificare la situazione dal punto di vista tributario e giuridico. Mi dispiace che risulti coinvolto in questa vicenda nella quale non c’entra nulla”.

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