ARCHIVIO/1. Dg dell’Ente foreste a processo, il centrodestra: “Annullate la nomina”

Centrodestra all’attacco sulla nomina di Antonio Casula, rinviato a giudizio per turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture, alla direzione generale dell’Ente foreste. Mentre la maggioranza in consiglio regionale preferisce non commentare, l’esponente di Forza Italia Stefano Tunis e il collega di schieramento Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia) non lesinano critiche al presidente della Regione Francesco Pigliaru, che ha firmato il decreto di nomina di Casula dieci giorni fa. L’investitura è arrivata al termine di una procedura avviata nel novembre scorso dall’attuale commissario straordinario dell’Ente foreste Giuseppe Pulina. Il 9 febbraio risultano idonei 18 partecipanti e, tra questi, il commissario indica proprio Casula. La designazione viene poi ratificata dal governatore Pigliaru il 20 marzo, quattro giorni prima della prima udienza del processo che vede Casula tra gli imputati. Il rinvio a giudizio è arrivato nel 2012, a conclusione delle indagini sull’appalto per il sistema di videosorveglianza a Seneghe, affidato quando il commissario del Comune oristanese era proprio Casula.

“Sembra che il rinvio a giudizio abbia costituito titolo preferenziale per la nomina, visto che nell’avviso si chiedeva ai candidati di indicare carichi pendenti o processi in corso – commenta sarcastico Stefano Tunis -. Fa specie anche il giorno scelto per la firma del decreto: venerdì 20 marzo. Nello stesso momento, il ministro Lupi si dimetteva dalla carica pur non essendo nemmeno indagato e il presidente Pigliaru accoglieva a Cagliari la presidente della Camera Laura Boldrini, che pontificava su trasparenza, legalità e lotta alla corruzione. Come se non bastasse – rincara Tunis – la nomina è arrivata appena quattro giorni prima dell’inizio del processo a Casula. La sensazione è che Pigliaru non riesca a governare la sua maggioranza: è puntata contro gli scogli e lui guarda le stelle. Non sarà il caso di fare un passo indietro?”.

Critico anche Paolo Truzzu (FdI). “Non conosco la persona, parto dal presupposto che sia degnissima e che non abbia fatto niente di male. Capita, a chi amministra, di incontrare magari qualche inghippo tecnico. Mi dà però fastidio che la nomina arrivi da una parte politica sempre pronta a dare giudizi morali e pretendere di insegnare l’etica agli altri. Che vuol dire predicare bene e razzolare male. Per questioni di opportunità politica, si prenda atto e magari si rivaluti la nomina”.

Silenzio invece dagli esponenti di maggioranza: nessuno vuole ufficialmente commentare la vicenda, anche se alcuni consiglieri interpellati non hanno nascosto l’imbarazzo per una nomina “fuoriluogo e incomprensibile”.

P. S.

 

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