Demanio, in Sardegna 6 milioni di risparmi da razionalizzazione degli uffici

L’Agenzia del demanio, quindi lo Stato, razionalizza la propria presenza in Sardegna con un piano che punta a limitare al massimo le locazioni passive, il cui canone complessivo per l’Isola si aggira su oltre 23 milioni di euro, dei quali almeno 7 mln con affitti pagati nella sola città di Cagliari. Il piano, che prevede di risparmiare ad oggi oltre 5,8 milioni di euro (il 25%), dovrebbe andare avanti con la chiusura di uffici, trasferimenti in altre sedi meno onerose, comodati e riduzione degli spazi.

E’ quanto emerso dalla conferenza stampa del direttore generale del Demanio Roberto Reggi, in Sardegna per confrontarsi con i sindaci e la Regione sulle prossime operazioni di valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio immobiliare pubblico presente nell’Isola.

Tutte le amministrazioni, sia centrali che periferiche, dovranno presentare entro il 30 giugno dei piani di razionalizzazione che potranno essere portati in attuazione nel 2019. A Cagliari tra gli immobili con le locazioni più onerose ci sono la Questura, il ministero del Lavoro e l’agenzia delle Entrate, quest’ultima per la sede di via Vesalio spende 1,4 milioni di euro all’anno. A Sassari il contratto più caro è quello della Corte d’appello (1,2 mln/anno). Attualmente questi casi non rientrano tra i risparmi stimati di 5,8 milioni e, in parte, già avviati, mentre in questo elenco di 36 interventi rientrano i trasferimenti delle caserme della Guardia di Finanzia di Sassari e Oristano, lo spostamento della sede regionale dell’Istat che lascerà il villino vicino alla Fiera di Cagliari, il trasferimento in via Lo Fraso a Cagliari dell’ufficio dighe e l’abbandono della Prefettura di Cagliari della Scala di Ferro (già attuato).

“Non si tratta di un arretramento dello Stato nel territorio – ha spiegato Reggi – ma alcuni uffici vengono collocati in immobili pubblici per portare la locazione passiva a zero”.

 

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