Consiglio, riconfermati i presidenti di commissione. Ma il Partito dei sardi non vota

Nuovo strappo nel centrosinistra, stavolta sul rinnovo delle presidenze nelle commissioni del Consiglio regionale: il Partito dei Sardi non ha votato.

Via libera, in Consiglio regionale, alle presidenze delle sei commissioni interne. La maggioranza, alla fine, ha deciso di riconfermare gli uscenti aprendo una nuova crepa nel centrosinistra: al voto non ha partecipato il Partito dei Sardi che ha contestato proprio la linea di non cambiare le caselle. E questo nella giornata della grande crisi politica con l’assessore Gianmario Demuro dimissionario dalla Giunta e i RossoMori che hanno deciso di lasciare la coalizione. Da segnalare anche un pasticcio interno alla coalizione di governo: Antonio Solinas, presidente uscente dell’Urbanistica e dei Trasporti, ha votato scheda bianca per fair play (non voleva autoscegliersi), ma ha perso la guida della commissione, andata all’opposizione con l’Udc Giuseppino Pinna.

Il rinnovo delle cariche interne all’Assemblea di via Roma da tempo agitava il palazzo. La staffetta è richiesta a metà legislatura dal regolamento interno (articolo 29). La scadenza era fine settembre. Ma prima il mancato accordo in maggioranza e poi la coincidenza col referendum ha fatto slittare il voto. Tanto che Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia, aveva sollevato il caso con una lettera invitata al presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau (leggi qui).

Oggi l’Assemblea ha finalmente chiuso il cerchio, ma non senza la nuova polemica. I presidenti riconfermati sono: Francesco Agus (Sel) alle Riforme; Gavino Manca (Pd) al Lavoro e alla Pubblica istruzione; Franco Sabatini alla Programmazione; Luigi Lotto (Pd) all’Agricoltura e alle Attività produttive; Raimondo Perra (Psi) alla Sanità. Sul pasticcio Solinas-Pinna è probabile un accordo, proprio perché si è trattato di una coincidenza fortuita. E il centrosinistra, anche in quella commissione, continua ad avere la maggioranza.

Per il Partito dei Sardi ha firmato la nota di protesta il consigliere Roberto Desini. “Quanto accaduto domenica scorsa al referendum – si legge -, evidentemente non è servito: ancora una volta non si riesce a cogliere ciò che sta avvenendo fuori dai palazzi della politica. Per questo motivo, il Pds non ha partecipato al voto per il rinnovo degli uffici di Presidenza nelle commissioni permanenti. Lo ha fatto perché non condivide il modo di procedere della maggioranza”. Desini chiude così: “Gli organismi consiliari – erano scaduti a settembre: da allora abbiamo chiesto inutilmente la convocazione di un vertice di coalizione per individuare un percorso condiviso che portasse alla definizione dei nuovi assetti. Così non è stato. Noi siamo contrari alla scelta di conservare lo status quo“.

Quanti all’opposizione di centrodestra, questi i vicepresidenti eletti: Alberto Randazzo (Forza Italia) alle Riforme; Ignazio Locci (Forza Italia) al Lavoro e alla Pubblica istruzione; Christian Solinas (Psd’Az) alla Programmazione; Luigi Crisponi (Riformatori) all’Agricoltura e alle Attività produttive; Edoardo Tocco (Forza Italia) alla Sanità.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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