Entra nel vivo la battaglia per i seggi in Consiglio regionale: Giampaolo Diana (Pd) e Giuseppe Dessena (Sel), in pole per un posto nell’aula di via Roma secondo il complicato calcolo dei resti (cioè i voti residui più alti tolta la soglia minima di preferenze tecnicamente chiamata quorum), hanno depositato i ricorsi annunciati.
La partita è quella della sentenza con la quale, lo scorso luglio, il Consiglio di Stato ha fatto decadere dalla carica Efisio Arbau (La Base), Michele Azara (Idv), Gavino Sale (iRs) e Modesto Fenu (Zona Franca), assegnando lo scranno agli Upc Pierfranco Zanchetta e Antonio Gaia, più a Gianfranco Congiu (Partito dei sardi). Il quarto posto che si è liberato è andato invece a Gianni Lampis (Fratelli d’Italia), ma su indicazione della Giunta per le elezioni, interna alla massima assemblea sarda.
Diana e Dessena contestano la presunta irregolarità di quel rimescolamento, sostenendo che Gaia e Congiu, rispettivamente, hanno preso meno resti rispetto a loro. Quindi non hanno diritto a stare in Consiglio.
Sui due ricorsi si attende adesso che venga fissata l’udienza. Ma per la stessa querelle, ovvero il riconteggio dei voti, il 4 novembre il Tar si esprimerà sull’opposizione presentata da Giovanni Satta, primo dei non eletti in Gallura nella lista Uds. Satta ritiene che spetti a lui il posto preso da Lampis.
Ma non è tutto: resta aperta la partita che Arbau, Azara, Sale e Fenu hanno aperto in Cassazione contro la stessa sentenza dei giudici amministrativi. Il ricorso è sostenuto pure dall’Ufficio di presidenza di via Roma, il quale, a sua votla, si è costituito davanti al Consiglio di Stato, sempre per chiedere la revoca del dispositivo di luglio. Il che porta a cinque il numero delle battaglie giudiziarie in corso.
E se il 4 novembre è la prima data utile per capire se in via Roma ci sarà un nuovo e immediato cambio di consiglieri, per Diana e Dessena l’udienza dovrebbe essere fissata a dicembre. Ma politicamente non è solo uno scontro tra partiti: la contesa è anche tra capi di gabinetto. Congiu, infatti, sino a settembre, quando ha giurato da onorevole, ricopriva l’incarico ai Lavori pubblici, mentre Dessena occupa lo stesso posto alla Pubblica istruzione.
Al. Car.
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