Il Consiglio boccia i termodinamici e spinge la giunta allo scontro col governo

Dopo la posizione critica espressa dal presidente della Regione Francesco Pigliaru lo scorso 17 settembre, anche il Consiglio regionale boccia le due centrali termodinamiche finite sul tavolo della Presidenza del Consiglio in seguito al via libera da parte del ministero dell’Ambiente. E, con una mozione approvata da tutti i 51 consiglieri presenti in aula, impegna la giunta ad impugnare il decreto emesso dal dicastero guidato da Gian Luca Galletti e l’eventuale sì della Presidenza del Consiglio.

Alla base della bocciatura delle due centrali previste negli agri di Gonnosfanadiga-Villacidro e Decimoputzu-Villasor la difesa del terreno agricolo e delle imprese agricole che operano in quel territorio, ritenute un “riferimento per i risultati legati alla produzione e all’organizzazione aziendale”. La cornice è per tutti i consiglieri la stessa: agricoltura (non impianti di grossa taglia) come base di partenza per una nuova idea di sviluppo.

Dello stesso avviso anche due dei sindaci dei paesi coinvolti dal progetto, Alessandro Scano e Giuseppe De Fanti, primi cittadini di Decimoputzu e Guspini, presenti al sit-in organizzato dai comitati di fronte al palazzo del Consiglio. “Siamo in presenza di una decisione calata dall’alto, l’impianto, se realizzato, occuperà centinaia di ettari. Il paradosso è che, quando ci occupiamo di pianificazione urbanistica, riceviamo l’indicazione di non consumare suolo”.

L’unico momento di tensione durante la discussione della mozione si è registrato durante l’intervento del capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, che ha attaccato duramente l’assessore all’Agricoltura Elisabetta Falchi per l’interesse manifestato dall’Agris, ente regionale per l’innovazione in agricoltura,  verso il piano agronomico presentato dalla Flumini Mannu ltd insieme al progetto dell’impianto. A Pittalis ha risposto la Falchi: “Quello tra l’Agris e la società è stato solo uno scambio di lettere avvenuto, oltretutto, in fase interlocutoria”. Niente di vincolante, dunque. “In linea con la giunta, l’assessorato all’Agricoltura non è favorevole ai due megaimpianti”. L’assessore all’Ambiente Donatella Spano, invece, ha ricordato il parere critico espresso dalla Regione nel corso delle conferenze di servizio. E ha chiesto che, come avviene per gli impianti fotovoltaici, “l’esproprio delle terre sia eventualmente legato al possesso delle stesse da parte della società proponente”.

Alla fine della mattinata di lavori previsto un incontro tra il presidente della Regione Pigliaru e una delegazione composta da membri dei comitati e dalla famiglia Cualbu. Si tratta dei proprietari di circa 100 ettari su cui la società proponente vorrebbe realizzare la centrale solare di Decimoputzu-Villasor, che da sempre hanno opposto al progetto una strenua battaglia (leggi qui).

P. L.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share