Consiglieri regionali campioni di mozioni: 77 quelle presentate in 193 giorni

In 193 giorni di legislatura, i 60 consiglieri regionali della Sardegna hanno presentato 77 mozioni, approvandone però solo 5, pari al 6,49 per cento.

I 60 consiglieri regionali della Sardegna si scoprono iper produttivi sulla presentazione delle mozioni, cioè le deliberazioni con le quali l’Aula prende posizione su un argomento: in sei mesi di legislatura – la XV cominciata il 20 marzo – ne sono state presentate 77, e vuol dire una media di una mozione ogni due giorni e mezzo. Solo cinque, però, risultano approvate, pari al 6,49 per cento. Va appena meglio con le proposte di legge: sulle 114 protocollate, (di cui una statutaria), 11 hanno ottenuto l’ok, ovvero il 9,64 per cento. Quanto alle sedute, se ne contano 33, di cui le prime sei dedicate agli adempimenti istituzionali: elezione del presidente e dell’Ufficio di presidenza, poi tre giornate passate a discutere le dichiarazioni programmatiche del governatore Francesco Pigliaru. I dati sono aggiornati alla penultima seduta del 19 settembre.

Dunque, la massima assemblea sarda si distingue per una pioggia di mozioni: ovvero 1,28 a consigliere, dopo 193 giorni di legislatura. La maggioranza ne ha firmate 29 (il 37,66 per cento). Dopo la discussione ne sono state ritirate 26 (33,76 per cento), 6 invece quelle respinte dopo il dibattito (7,79 per cento). Il Consiglio si è espresso su Striscia di Gaza, biodiversità, dismissione dei beni demaniali, inquadramento dei dipendenti Aras (Associazione regionale allevatori Sardegna) e possibile acquisizione della Cin Tirrenia da parte del gruppo Moby. I primi firmatari sono rispettivamente Luca Pizzuto (Sel, le prime due mozioni), Mariolino Floris (Uds), Efisio Arbau (La Base) e Pietro Cocco (Pd).

Tra i provvedimenti che restano da discutere e votare, spiccano le mozioni a carattere internazionale. Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia) ne ha depositata una sulle “sanzioni imposte dall’Unione europea alla Russia, con possibili ripercussioni sull’economia dell’Isola”. Paolo Zedda (RossoMori) aveva chiesto l’impegno del Consiglio sul referendum scozzese, quello che il 18 settembre scorso poteva valere l’indipendenza dall’Inghilterra. Ma il fronte del “sì” ha perso. Da segnalare pure la mozione di Gaetano Ledda (Upc), “sull’esigenza di ricondurre in ambito regionale la gestione del libro genealogico del cavallo anglo-arabo-sardo”.

Tra le proposte di legge approvate, una è Statutaria: il 28 maggio, con un voto bipartisan, il Consiglio ha salvato la poltrona a 8 consiglieri regionali che sono anche sindaci. Attraverso la cosiddetta interpretazione autentica del decreto Monti sulla spending review, è stato dato il via libera al doppio incarico.

Quanto ai lavori dell’Aula, questa legislatura non sembra distinguersi per numero di sedute. Dal 5 agosto, peraltro, non viene approvata una nuova legge. E a settembre il Consiglio è stato convocato solo due volte: la prima il 9 settembre, per discutere sugli incendi a Capo Frasca; la seconda il 19 settembre, quanto è stato ratificato il disegno di legge della Giunta sul funzionamento dei Centri per il lavoro. In quell’occasione vennero votati pure i componenti della commissione paritetica Stato-Regione.

Gianfranco Ganau, il presidente dell’Aula, non ci vede nulla di strano in questi numeri e men che meno pensa che l’Assemblea si riunisca poco: “Abbiamo fatto una scelta di campo, dedicando questi mesi quasi esclusivamente al lavoro delle commissioni che stanno analizzando riforme importanti come la riorganizzazione degli uffici regionali e il riordino delle Asl. In discussione anche l’assestamento di bilancio”.

Era l’8 luglio quando il disegno di legge sulla Regione è stato approvato dalla Giunta, su proposta dell’assessore agli Affari generali, Gianmario Demuro. “Il ddl – sottolinea Ganau – è al vaglio della rispettiva commissione consiliare solo da settembre perché ci sono stati dei passaggi intermedi, come il confronto coi sindacati”. Quanto alla riforma sulle Azienda sanitarie, il presidente chiarisce: “Si sono dovuti esaminare i 400 emendamenti presentati”. Ma, soprattutto, in maggioranza si contano settimane di guerra (non ancora finita, ) su quei sette articoli che devono ancora incassato il via libera. Tuttavia c’è il benestare di Pigliaru.

Ganau fa sapere: “Sino a tutto novembre aumenteranno le sedute del Consiglio, per la prima volta le abbiamo calendarizzate secondo una programmazione bimestrale prevista dal Regolamento, ma mai applicata”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

 

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