Pps, Cappellacci snobba il ministero e lancia una pagina Facebook

Sono 11,14 quando Ugo Cappellacci comincia la conferenza stampa sul nuovo Piano paesaggistico dei sardi (Pps), adottato ieri in via preliminare dalla giunta regionale. La direzione del ministero dei Beni e delle attività culturali ha parlato di “iniziativa unilaterale, in quanto sono attualmente ancora in itinere tutte le attività inerenti la copianificazione prevista dal Codice Urbani e così come recepite dagli accordi sottoscritti fra le due Amministrazioni”. Ma il governatore tira dritto e non entra quasi nel merito del “no” arrivato da Roma. Cappellacci si limita a dire che «l’intesa col ministero non è obbligatoria, perché la Regione ha competenza primaria ed esclusiva in materia urbanistica». Poi presenta la nuova pagina Facebook dedicata al Pps. Si chiama “Piano paesaggistico Sardegna“, con uno slogan: “Restituiamo la Sardegna ai sardi”.

A Villa Devoto, Cappellacci parla per un’ora. Al suo fianco Massimiliano Tavolacci, l’ingegnere capo di gabinetto dell’Urbanistica (ma l’assessore Nicola Rassu non c’è). Sul maxi schermo, ecco proiettate le prime immagini della cartografia digitale, «frutto di un eccellente lavoro durato tre anni, si potrà mappare qualsiasi porzione di territorio e conoscerne i vincoli», spiega il presidente. Tutto sarà online tra una decina di giorni, quando il Pps, adottato ieri dalla Giunta, verrà pubblicato sul Buras. Perché Cappellacci non torna indietro, malgrado la bocciatura istantanea del Mibac.

Il governatore preferisce concentrarsi sulla propria pagina Facebook nuova di zecca e la rende pubblica in tempo reale, durante la conferenza stampa, quando sono le 11,20. «Sarà una grande agorà – sottolinea il governatore -, una grande piazza virtuale dove tutti i cittadini potranno commentare il nuovo Piano e fare le loro osservazioni. Apriamo uno spazio di confronto come mai si era visto prima. La pagina sarà aggiornata con contenuti multimediali, e non solo cartografici». Un video si può già guardaresi vede Cappellacci in mezzo al verde. Il presidente parla e dice (tra le altre cose): « La nostra Isola non va difesa dal popolo che la abita, ma è il popolo che la abita che la deve difendere per consegnarla alle generazioni future».

Si arriva così alla quantificazione degli effetti che il Pps avrà sull’economia. «Noi – spiega il governatore – abbiamo messo mano al Piano paesaggistico attualmente in vigore, proprio per correggere le criticità che dal 2004 stanno bloccando lo sviluppo della Sardegna. Intendo dire migliaia di errori cartografici, con un eccesso di vincoli e di difficoltà interpretative che hanno generato moltissimi contenziosi giudiziari».

Cappellacci ipotizza tre scenari. «Nel primo, il più nefasto, il Pps creare appena il 3 per cento di nuove attività nel comparto dell’edilizia e dell’indotto. Ma pure davanti a una previsione tanto bassa, si produrrebbe un valore aggiunto (cioè un giro d’affari) di 100 milioni con 4mila nuovi occupati e un aumento del Pil pari allo 0,3 per cento». Immaginando invece il 7 per cento di crescita, «il valore aggiunto sarebbe di 240 milioni per 10mila posti di lavoro in più e il Prodotto interno lordo a più 0,8 per cento». Infine l’ipotesi più ottimistica: «Se il Pps dovesse smuovere il 10 per cento di nuove attività», il giro d’affari sarebbe di «340 milioni con 15mila occupati in più e una crescita del Pil pari al 3 per cento».

A fine conferenza stampa, Cappellacci, incalzato dalle domande, torna sulla bocciatura del Mibac e sottolinea: «La Sardegna non deve chiedere il permesso a nessuno per pianificare il proprio territorio, visto che lo Statuto ci riconosce in materia urbanistica una competenza esclusiva. Cioè significa che, a differenza di quanto scritto dal ministero nella nota di ieri, non abbiamo fatto alcun atto unilaterale. Il confronto col Mibac è stato avviato da noi volontariamente, ma stiamo ancora aspettando che venga firmato un verbale del 9 luglio scorso. Per questo, vista la celerità di ieri, auspichiamo che il ministero abbia deciso di cambiare passo».

Cappellacci, dal canto suo, accelera: «Nei prossimi giorni avviamo una task force per spiegare, in giro per la Sardegna, nelle piazze e nei luoghi pubblici, le novità del Piano. Io, personalmente, incontrerò i sindaci e gli amministratori che, in questi tre anni di lavoro preparatorio, ci hanno segnalato le storture del Ppr». A sentire il governatore, il tour servirà pure a raccogliere «le osservazioni che qualsiasi cittadino può fare per legge» tra il trentunesimo e il sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione sul Buras. Entro novanta giorni, invece, l’assessorato all’Ambiente deve firmare la Vas (Valutazione strategica). Poi il Pps deve tornare in Giunta per l’approvazione definitiva. «Noi – chiude il presidente – continua di terminare l’iter a fine gennaio».

Alessandra Carta

 

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