Comunali Cagliari, il centrodestra si spacca ancora: corsa solitaria per Fdi

I Fratelli d’Italia correranno da soli alle Amministrative di maggio: ecco la terna di possibili candidati a sindaco.

Si spacca ancora il centrodestra di Cagliari, in vista delle Comunali 2016: a Piergiorgio Massidda e Pierpaolo Vargiu – ex Forza Italia l’uno, riformatore-montiano l’altro, entrambi in corsa con due cartelli di civiche – si aggiungono i Fratelli d’Italia. Perché il gruppo Fdi del capoluogo ha deciso di presentarsi alle urne con un proprio candidato sindaco. I papabili certi sono tre: il consigliere regionale Paolo Truzzu, il portavoce sardo Salvatore Sasso Deidda e il rappresentante in Municipio Alessio Mereu. Ma ci sarebbe pure un quarto aspirante primo cittadino: il nome è top secret, dal momento che non avrebbe ancora sciolto le riserve per contendersi la leadership delle Amministrative più importanti dell’Isola.

C’è più di una ragione che ha spinto il partito cagliaritano di Giorgia Meloni a staccarsi dal resto del centrodestra. Il primo motivo è che la coalizione tradizionale, guidata da Forza Italia, non si riunisce da dicembre per scegliere il nome del candidato sindaco. La trattativa si starebbe giocando tutta sotto traccia, in casa azzurra, senza coinvolgere gli alleati. E, come è noto, i forzisti si dividono tra quanti fanno pressing sulla consigliera regionale Alessandra Zedda e la stessa esponente della massima assemblea sarda che, invece, spinge per Giuseppe Farris, capo dell’opposizione nell’Assemblea municipale, considerato quindi il candidato naturale.

Fatto sta che il centrodestra sembra arenato. Di qui la decisione dei Fratelli d’Italia di andare da soli. O, comunque, di rompere il tavolo per stringere magari un successivo accordo con un qualche partito della stessa area politica. Non solo: agli Fdi – e questa è la seconda ragione della corsa solitaria – ha dato picche Massidda rispetto alla possibilità che il partito corresse nella civica dell’ex senatore azzurro col proprio simbolo. La ragione della richiesta negata è presto detta: se Massidda avesse accettato la proposta, avrebbe in qualche modo tradito lo spirito della propria strategia elettorale, ovvero il presentarsi alle elezioni come alternativa ai partiti.

A naufragare, in queste settimane, è stato anche l’appello che Vargiu ha lanciato a Massidda per provare a unire le forze. Il riformatore-montiano avrebbe fatto un passo indietro senza problemi – filtra dall’entourage di CA_mbia, la sua civica -, ma l’ex parlamentare di Forza Italia non ha accettato la convergenza sempre per evitare che nel proprio cartello elettorale possano approdare anche i partiti tradizionali.

Entro marzo dovrebbe chiarirsi definitivamente la posizione di Massimo Zedda, visto che tra un mese è attesa la sentenza del processo che lo vede imputato per la vicenda del Lirico con l’accusa di abuso d’ufficio. Zedda, considerato anche dagli avversari il miglior candidato possibile, non potrebbe candidarsi in caso di condanna. E questo per via della legge Severino.

Sempre nel perimetro di Zedda corre Enrico Lobina, il consigliere comunale di Sinistra unita alla guida di Cagliari città capitale. In corsa anche Paolo Casu, altro esponente dell’assemblea civica che ha detto di voler presentare trenta liste. Si attende poi che vengano sciolte le riserve su Paolo Matta, il giornalista possibile leader di una coalizione cattolica. Il nodo delle candidature sta bloccando anche i grillini, fermi sulla non nuova diatriba tra nome scelto dai meetup e quello che vuole proporre il movimento più strutturato, dove conta la posizione di parlamentari e amministratori eletti.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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