Clima, a Cagliari il comitato Regioni. Pigliaru: “Servono procedure semplici”

Le Regioni e gli enti locali europei chiedono di poter contare di più nei tavoli comunitari nei quali si decidono le politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici, ma sollecitano anche un supporto importante per accedere a tutti quei fondi che promuovono “buone pratiche” sostenibili nei diversi settori, dall’agricoltura, alla mobilità sino ad arrivare alla produzione di energia o al risparmio energetico, per migliorare la vita dei propri cittadini. Ecco allora la sollecitazione ad affiancare i Comuni, soprattutto quelli più piccoli, nell’assistenza tecnica di qualità per accorciare i tempi e superare le difficoltà nella predisposizione di bandi adeguato o reperimento di risorse.

È il messaggio che arriva dal Comitato delle Regioni (CdR), che ha riunito oggi a Cagliari esperti del settore e istituzioni locali per discutere con i cittadini di “buone pratiche” e dell’obiettivo di diminuire il riscaldamento globale di due Gradi. A fare gli onori di casa il presidente della Regione Sardegna e presidente della Commissione ambiente, cambiamenti climatici ed energia (Enve) del CdR, Francesco Pigliaru.

“In gioco – ha detto il capo della Giunta sarda – non c’è solo il futuro dell’ambiente o dell’economia, ma anche quello dei nostri figli. E per rendere concreti gli accordi di Parigi devono essere coinvolti in prima persona i territori e le autorità delle regioni e dei Comuni. Abbiamo a disposizione importanti risorse Ue come i fondi strutturali e quelli della Banca europea degli investimenti – ha aggiunto – ma quello che il Comitato delle regioni non perde occasione di dire è che qualche volta questi strumenti finanziari sono troppo complessi per essere utilizzati da un piccolo Comune o da un sindaco che non ha abbastanza assistenza tecnica per capire che c’è un opportunità o per capire come partecipare ad un bando”.

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