Centrodestra paralizza l’Aula, a rischio il ‘sì’ entro l’anno alla Finanziaria 2018

È segnata dall’ostruzionismo del centrodestra la discussione in Consiglio regionale sulla Finanziaria 2018 e adesso c’è il rischio che slitti l’approvazione entro l’anno, come negli obiettivi della maggioranza per evitare l’esercizio provvisorio. Che significherebbe la spesa ridotta in dodicesimi. È dal ’99 che in Sardegna la massima Assemblea non dà il via libera a una manovra entro dicembre, permettendo alla Regione di utilizzare dal 1° gennaio del nuovo anno tutti i soldi a disposizione. Sono 9 miliardi e 985 milioni, quelli inseriti nel documento contabile del 2018 dopo l’aggiunta dei 250 milioni che comprendono i 127,96 del piano per l’occupazione LavoRas. La parte effettivamente spendibile ammonta a 8,042 miliardi.

Oggi i lavori dell’Aula sarebbero dovuti cominciare alle 10 per finire alle 14. Ma ci sono almeno cinquanta minuti di ritardo per via della riunione dei capigruppo convocata proprio con l’obiettivo di superare la strategia dell’ostruzionismo decisa dalla minoranza. Strategia su cui nel pomeriggio di ieri Edoardo Tocco (Fi) ha scoperto per primo le carte. “Non c’era fretta – ha detto ad avvio di seduta – di approvare a tappe forzate questa manovra, sarebbe stato opportuno dare più tempo alla commissione”, ha detto. A seguire tutti i consiglieri del centrodestra che sono intervenuti su ogni emendamento per rallentare l’esame della Finanziaria. Così Luigi Crisponi (Riformatori): “Sembra che il centrosinistra abbia una sorta di psicosi per le elezioni. È meglio se invece le si affronta con calma, evitando le mancette da elezioni e l’ansia di arrivare a marzo prossimo temendo di presentarsi in braghe di tela. State evitando di andare a una discussione franca e serena con l’opposizione”.

Ed è proprio sul voto del LavoRas che da ieri è atteso il voto non ancora arrivato. Il centrodestra ha accusato la maggioranza di “essere lontana dai problemi della gente – ha detto il capogruppo Udc, Gianluigi Rubiu – costruendo un Piano per l’occupazione vuoto”. In causa è stato chiamato l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci, che sta organizzando la cabina di regia chiamata a decidere le azioni del LavoRas nei trenta giorni successivi all’approvazione della manovra. “È da mesi – ha fatto sapere Paci – che siamo impegnati nella definizione del Piano. Non c’è alcuna presa in giro, non ci siamo fatti incalzare da nessuno, parliamo di soldi veri e immediatamente spendibili. Risorse che con interventi specifici e mirati tengono conto tanto delle esigenze dei cinquantenni usciti dal mercato del lavoro, così come di quelle dei giovani. Credo che il LavoRas sia uno dei punti più qualificanti di questa Finanziaria e ribadisco la nostra disponibilità e apertura sulle tematiche importanti che ci vengono proposte anche nel dibattito in aula”.

Ieri, a metà della seduta pomeridiana, quando l’asticella dello scontro è continuata a salire, Angelo Carta, capogruppo del Psd’Az, ha detto: “Non puntiamo a rallentare i lavori, stiamo cercando di comprendere a fondo la manovra che la maggioranza ha esaminato per conto proprio”. Sino alle 20 sono state ancora scintille tra schieramenti. Oggi la seduta deve terminare alle 14. La prossima è già stata fissata per le 16 di lunedì. Ma non si capisce ancora cosa sarà approvato in queste ore. (al. car.)

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