‘Caso Barracciu’, a sorpresa arriva l’inviato di Renzi

C’è un ospite d’eccezione nella Direzione Pd aggiornata a questo pomeriggio per risolvere il ‘caso Baracciu‘. A sorpresa arriva in Sardegna l’inviato di Matteo Renzi: si tratta di Stefano Bonaccini, neoresponsabile nazionale degli Enti locali, non solo un fedelissimo del sindaco di Firenze, ma anche uno dei due dirigenti che a Roma, due settimane fa, aveva parlato della questione elettorale sarda col segretario Silvio Lai e con la stessa eurodeputata. Perché Bonaccini ha la delega specifica su Regioni, Province e Comuni.

Lo sbarco dell’inviato renziano non era certamente previsto. E non lo era perché proprio in occasione di quella riunione nella Capitale, Bonaccini – insieme al responsabile dell’Organizzazione Luca Lotti – decise che il ‘caso Barracciu’ l’avrebbe dovuto risolvere il partito sardo da solo. Questo, malgrado la lettera spedita da Lai a Renzi e con la quale il leader del Pd isolano chiedeva una mano al sindaco.

Evidentemente la trattativa locale si è complicata. Ma soprattutto risultano essere spaccati gli stessi renziani sardi. Infatti: i consiglieri regionali Gavino Manca e Chicco Porcu, quelli che si definiscono “della prima ora”, stanno difendendo a spada tratta la candidatura di Francesca Barracciu. La quale, a sua volta, è schierata anche lei col sindaco di Firenze, visto che a livello nazionale appartiene all’area Dem (in quota Franceschini). Per un altro verso, pur essendo un renziano convinto, Roberto Deriu è un avversario della Barracciu. Infine: renziano lo è pure Renato Soru, a cui è stato affidato il ruolo di garante dell’eventuale passo indietro che l’eurodeputata potrebbe fare. Ma il ruolo, a quanto pare, sta incontrando qualche difficoltà in sede regionale.

Da qui, presumibilmente, la decisione di Renzi di far presenziare Bonaccini alla Direzione odierna, a Oristano, dove dalle 11 era programmata una serie di pre-vertici che potrebbe essersi chiusa con una nulla di fatto. Insomma, l’inviato di Renzi dovrebbe aver il compito di monitorare la chiusura della trattativa sul ‘caso Barracciu’, anche perché le elezioni sono dietro l’angolo (si vota il 16 febbraio) e il Pd non può permettersi altri rinvii.

Alessandra Carta

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