Cartucce a Pigliaru, su Facebook solidarietà al governatore e gesto condannato

Bacheche Facebook letteralmente inondata di messaggi di solidarietà al presidente Francesco Pigliaru dopo la notizia che si è diffusa ieri sulla busta con quattro cartucce arrivata in Consiglio e indirizzata anche ad altri tre politici (leggi qui). A scrivere parlamentati, consiglieri regionali e tantissimi cittadini. Tutti hanno usato parole durissime contro il gesto.

La politica isolana e i sardi si sono dunque stretta intorno al governatore. Questa mattina una mail l’ha mandata anche il Pd sardo. “Le minacce al presidente Pigliaru, bersaglio di un atto intimidatorio con cartucce recapitate nella sede del Consiglio regionale, “sono un atto vile e irresponsabile” che il partito “condanna “con fermezza per la gravità del gesto sia sul piano personale che politico”. Al governatore “va tutta la solidarietà degli organi del partito, ad iniziare dal segretario Cucca, dalla presidente e dai vicepresidenti, dalla segreteria e dagli altri organismi, nonché dall’intera comunità democratica. Simili gesti – si legge – hanno il solo scopo di diffondere un clima di terrore, di turbare l’operato di chi governa, e non sono più tollerabili. È necessario combattere con tutti i mezzi questo fenomeno che nella nostra regione sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti, e riportare ad un livello di civiltà il rapporto tra chi amministra e i cittadini”.

Da Forza Italia l’eurodeputato Salvatore Cicu: “Esprimo piena solidarietà al presidente Pigliaru e ferma condanna per la lettera minatoria con proiettili di cui è stato destinatario. Chi compie questi gesti non ha alcuna giustificazione”.

“Al Presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, la nostra solidarietà e vicinanza per le gravi minacce subite in questi giorni. Siamo al suo fianco per l’impegno condotto in questi anni e per la determinazione anche di queste ore nel rispondere a queste gravi minacce personali. Nessuno deve abbassare la guardia e nessuno può tollerare atti simili”, ha detto il vicesegretario PD e Ministro Maurizio Martina. Mentre il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni scrive su Twitter: “Esprimo solidarietà e pieno sostegno a Francesco Pigliaru, oggetto di minacce vili a cui risponde con fierezza senza farsi intimidire. Bravo”.

L’ex prefetta di Cagliari Giuliana Perrotta, oggi a capo dell’Ispettorato generale dell’amministrazione del Ministero dell’Interno, sente particolarmente vicino il tema “per essere stata anche io – spiega – vittima di tali anomale manifestazioni di dissenso, vili ed inutili perché certamente non possono comportare alcuna modifica nell’impegno e nella passione con cui” Pigliaru “espleta il suo delicato incarico”.

Si muove anche il sindacato. “Agire e vigilare perché sia sempre garantito il regolare funzionamento dei metodi democratici, è uno degli impegni costanti e irrevocabili del sindacalismo confederale”, afferma il segretario generale della Cisl sarda, Ignazio Ganga, condannando “ogni tentativo e volontà di condizionare con gesti e azioni violenti la vita delle istituzioni e i comportamenti degli uomini che le
rappresentano”.

Per la politica interviene anche Claudia Zuncheddu di Sardigna Libera. “Come consuetudine, anche stavolta – dichiara – gli stupidi e i provocatori, più o meno teleguidati, si fanno avanti alla vigilia delle grandi manifestazioni popolari di dissenso, preannunciate per i primi di settembre dalla Coldiretti sull’agricoltura e per il 7 settembre dalla Rete sarda difesa Sanità pubblica contro il riordino della rete ospedaliera”.

Dall’opposizione parla il capogruppo di Fi in Consiglio regionale. “Si tratta di un episodio che mortifica il vivere civile della comunità isolana, con gesti che nulla hanno da spartire con la democrazia e il confronto civile – osserva Pietro Pittalis – Non è certo questo il modo per risolvere i problemi atavici della Sardegna, ma con il confronto civile e corretto tra le parti, senza degenerare in atti di violenza e intimidazione che sono lontani dalle regole democratiche”.

 

 

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