Carta a Solinas: “Svendi il Psd’Az alla Lega per diventare parlamentare”

Psd’Az alla resa dei conti adesso che sembra a un passo l’accordo con la Lega di Salvini per le Politiche del 4 marzo. A far saltare il tappo sui malumori nel partito è il capogruppo in Consiglio regionale, Angelo Carta, che serve un attacco frontale al segretario nazionale, Christian Solinas. “Pur di diventare parlamentare sta svendendo novantasette anni di storia – dice Carta su Solinas -. Spiace constatare che si definisca leader, un politico pronto a usare i Quattro Mori come fossero un diligenza privata diretta a Roma”.

Consigliere Carta, conferma che il suo segretario nazionale è vicino al patto elettorale con la Lega di Salvini?

A leggere i giornali, parrebbe che manchi solo l’ufficialità. Solinas, al momento, non ha ancora fatto alcuna comunicazione interna. Noi sardisti, come tutti i sardi, stiamo relegati a un ruolo da spettatori. Se non fosse che il segretario nazionale del Psd’Az sta scrivendo una bruttissima pagina della storia dei Quattro Mori, ci sarebbe perfino un lato comico: Solinas e Salvini vogliono apparire come due ‘capi di Stato’ che si danno manforte a vicenda. Ma uno non ha neppure un popolo su cui contare”.

Quale dei due?

Mi riferisco al ‘capo di Stato’ sardo. Vorrei ricordare a Solinas che il Psd’Az nasce nel 1921 con l’obiettivo di far acquisire ai sardi una coscienza di popolo, nella consapevolezza di essere una nazione da costruire. Purtroppo è da circa venticinque anni che i Quattro Mori hanno perso quello slancio ideale, sono oltre due decenni che questa urgenza ed esigenza è stata smarrita. Ma mai come ora si era toccato il fondo con l’interesse personale che ha spazzato via ogni spinta identitaria e collettiva”.

L’interesse personale di chi?

L’ha già scritto anche il vostro giornale: Christian Solinas vuole fortissimamente fare il salto in Parlamento. Io non discuto sull’aspirazione, che mi pare legittima. Contesto però la strada scelta per raggiungere l’obiettivo: il segretario nazionale del Psd’Az è andato di partito in partito a elemosinare un posto per se stesso con in mano un fogliettino che raccoglie dieci punti”.

Nei primi cento giorni di governo, la Lega si è detta pronta a sostenere la modifica dello Statuto sardo che, essendo di rango costituzionale, deve avvenire in Parlamento.

Ci rendiamo conto di quanto sia assurda questa cosa? Solinas vuole farci credere che la priorità della Lega, in un Paese ancora in emergenza economica, sia cambiare la costituzione della nostra Isola. Io spero che non ci sia nemmeno un sardo che consideri possibile questa assurda favoletta venduta in fretta e male. Solinas dovrebbe spiegare che fine ha fatto la missione del Psd’Az, cioè l’obiettivo di riunire il mondo del sardismo sotto la bandiera dei Quattro Mori.

Per trattare sulle alleanze Solinas ha ottenuto un mandato dal Consiglio nazionale, dove ha la maggioranza. E in politica si può far tutto quando si hanno i numeri.

Dirò di più: da quando è stato eletto nel 2015, il segretario nazionale del Psd’Az ha ampliato il proprio consenso all’interno del partito. Salire sul carro del vincitore è una passione diffusa. Ma ciò sta avvenendo in cambio di promesse di posticini vari.

È un’accusa pesante, la sua.

Purtroppo è quanto sta succedendo nel Psd’Az. Solinas governa i Quattro Mori con un movimentismo che nulla ha a che vedere con la politica. Il miraggio delle poltrone, in tempo di crisi, ha un appeal irresistibile. Io lo chiamo mangime per piccioni e provo sincero fastidio per questa pratica.

Nella direzione regionale di giovedì, il segretario del Pd, Giuseppe Luigi Cucca, ha detto pubblicamente di essere sorpreso dal possibile accordo tra Psd’Az e Lega. Cucca ha spiegato che con Solinas aveva fatto un’intesa di massima. Il Partito democratico doveva comunicargli solo il collegio dove sarebbe stato candidato.

E siccome la certezza di quel posto non arrivava, Solinas si è preso il sicuro: la Lega dovrebbe dargli un posto in lista sicuro, in un collegio del Nord Italia. In cambio il segretario nazionale del Psd’Az farà sparire il simbolo dei Quattro Mori dalle schede elettorali. Direi che siamo davanti a un colpo di genio. Ripeto: novantasette anni cancellati dal desiderio di diventare parlamentare a ogni costo.

Solinas, però, può ‘rivendersi’ il fatto che a Roma torna un sardista, passati oltre trent’anni da Giancarlo Acciaro.

Non vorrei sembrare noioso, ma torno a dire: non credo che nessun sardo sarà contento nel vedere un sardista seduto su una poltrona romana, se questo è avvenuto rinnegando la storia e l’identità dei Quattro Mori. Quando nel 2005 l’accordo con la Lega lo fece l’allora segretario Giacomo Sanna, i motivi furono altri: Antonello Cabras, alla guida dei Ds, aveva deciso unilateralmente di chiudere la trattativa col Psd’Az. Sanna quindi si appellò a quello che chiamammo tutti diritto di tribuna e ottenne il nono posto in lista nel collegio della Lombardia. Quella posizione sembrava utile per agganciare l’elezione, ma i voti della Lega furono al di sotto delle aspettative: Sanna rimase fuori dal Parlamento.

A proposito, oggi Sanna con chi sta dentro il partito?

Benché Solinas sia diventato segretario creando un correntone interno in chiave anti-Sanna, quasi in una sorta di odio animato, credo che tra i due ci sia convergenza sull’alleanza con la Lega.

E l’ex presidente Giovanni Columbu?

Giovanni è una gran bella persona. Purtroppo per lui è stato usato da Solinas per dare valore al proprio progetto. Come sappiamo tutti, Colombu si è fatto da parte, quasi inorridito. Del resto era difficile avallare la linea di un segretario che, per prima cosa, ha cancellato le federazioni. Perché questo ha fatto Solinas: con un blitz ha eliminato gli spazi di confronto all’interno del Psd’Az. Erano otto in Sardegna, tanti quanti i collegi elettorali in cui l’Isola era divisa.

Per il bene del Psd’Az, c’è da immaginare che Solinas abbia trattato con la Lega per far eleggere anche altri sardisti, non solo se stesso.

Mancano pochi giorni alla chiusura delle liste: dal 29 gennaio i sardi avranno contezza della bravura di Solinas.

Salvini, atipico anti-europeista visto che prende lo stipendio a Strasburgo, non vuole l’Europa dei popoli, a differenza del Psd’Az. Secondo lei il suo segretario nazionale come potrà spiegare questa contraddizione agli elettori sardisti?

Ricordo che i Quattro Mori nascono come partito federalista, per sostenere i popoli senza Stato. Non so se Solinas abbia intenzione di chiedere aiuto a un’altra anti-europeista convinta, quale Marine Le Pen, grande sostenitrice di Salvini. In questi giorni, su Facebook, leggo commenti indignati. E quando i sardi dicono che il Psd’Az si deve vergognare per l’accordo con la Lega, non posso che dare loro ragione.

Su Facebook si continua anche a immaginare un’ipotetica reazione di Emilio Lussu davanti all’accordo Psd’Az-Lega.

A me disturba che Lussu venga scomodato nei dibattiti di queste ore: davvero non siamo degni della sua passione ideale, della sua gigantesca eredità politica. Lussu, di certo, non avrebbe mai ragionato in chiave personalistica, a differenza di quanto sta facendo Solinas.

A Cagliari il Psd’Az governa col centrosinistra, in Regione siete all’opposizione col centrodestra e adesso l’intesa probabile con la Lega alle Politiche. Il prossimo orizzonte quale sarà?

Magari alle prossime Comunali, Solinas si inventerà un accordo con Sgarbi, altro non so immaginare. Sono tempi bui, anche per la politica. Oggi prevalgono le linee spregiudicate, l’assenza di valori, il nulla appunto.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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