Carenze nei controlli della Regione, Ue blocca 35 milioni destinati alla Sardegna

Altro che utilizzo virtuoso dei finanziamenti europei per il rilancio della competitività regionale e dell’occupazione, come ha affermato poche settimane fa l’assessore regionale al Lavoro Mariano Contu: la Commissione europea ha bloccato 35 milioni di euro del Fondo sociale Europeo destinati al lavoro e alla formazione, stigmatizzando carenze di gestione e controllo, e così la Sardegna rischia di perdere un altro treno.

A dare notizia dello stop al finanziamento è oggi la collega Monia Melis sul sito del Fatto Quotidiano, che pubblica anche il documento inviato da Bruxelles alla Regione e ai rappresentanti del ministero dell’Economia lo scorso dicembre.

“Il problema – scrive il dirigente Ue Koos Richelle – è che sono state riscontrate carenze nella gestione dei fondi da parte della Regione”. A finire nel mirino degli ispettori Ue, che hanno condotto le loro indagini nel settembre del 2013, è stato “il funzionamento dei sistemi di gestione e di controllo”. In particolare, la Regione è stata bocciata “sulla separazione delle funzioni, la designazione degli organi intermedi e i sistemi di contabilità, sorveglianza e informativa finanziaria informatizzati”. Insomma, sono state rilevate gran confusione e poca chiarezza.

Ciononostante, si può ancora rimediare: il blocco disposto dalla Commissione europea va infatti letto come un cartellino giallo, un’ammonizione. L’invito della Commissione, esplicitato anche nel lettera firmar da Koos Richelle, è dunque quello di “adottare le misure atte a migliorare il futuro funzionamento del sistema di gestione”. Solo in quel caso i fondi saranno sbloccati. Insomma, un’altr gatta da pelare per il futuro presidente della Regione.

Finora l’unica ad aver denunciato il blocco dei finanziamenti è stata la candidata della coalizione Sardegna Possibile Michela Murgia: “L’Europa ci ha avvisato di aver bloccato il fondo sociale perché l’attuale governo regionale non ha fatto i controlli di secondo livello sulle spese dello stesso fondo”. Nessuna smentita da parte del presidente uscente Ugo Cappellacci.

Al contrario, a inizio anno, l’assessore Contu aveva reso noto che “a fronte di una media nazionale di spesa del 52,7 % delle risorse, il Fondo sociale europeo (Fse) della regione ha certificato, a Bruxelles, una spesa pari al 69,4% delle risorse del programma (468,5 milioni di euro certificati su 675 milioni di euro di dotazione complessiva). Non solo, il programma Fse ha raggiunto anche per il 2013 tutti gli obiettivi nazionali ed europei, ma per capacità di spesa risulta essere la seconda tra le regioni dell’obiettivo competitività, dopo la Provincia autonoma di Trento”. In quel caso, l’assessore al Lavoro Mariano Contu aveva sì dichiarato che “occorreva fare in fretta per non perdere i fondi, mantenendo un’elevata vigilanza”. Ma nessun accenno era sto fatto alla comunicazione della Commissione Ue, già recapitata in Regione.

Piero Loi

 

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